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IL DILEMMA DI AMRABAT: IL FRATELLO CHIAMA IL PSG, LA FIORENTINA PREPARA IL RINNOVO

di Luciana Magistrato

La famiglia lo spinge lontano da Firenze ma l'intenzione della Fiorentina di sicuro è di "tenerselo stretto", per usare le parole del ds viola Pradè su Sofyan Amrabat che, dopo essere tornato a fare bene nella Fiorentina, ai Mondiali si sta consacrando come uno dei centrocampisti più forti. Anche in una posizione leggermente diversa visto che il ct del Marocco lo schiera come baluardo davanti alla difesa.

Mezzala, regista di impostazione, regista davanti alla difesa, in coppia con un altro mediano e all'occorrenza anche centrale di difesa: sono questi i ruoli che ha rivestito il marocchino in questi anni tra alti e bassi e che lo hanno fatto diventare un centrocampista completo e affidabile. Questo è senz'altro il suo momento, con le big internazionali che si sono accorte e si stanno mettendo in coda per lui: Tottenham, Liverpool, Siviglia e Atletico Madrid. E in queste ore, se mai fosse stato distratto, il fratello di Amrabat, Nordin, via stampa ha allertato anche il PSG, chiedendo al proprietario di muoversi subito.

La Fiorentina in realtà avrebbe il coltello dalla parte del manico avendo con il marocchino un contratto fino al 2024, con opzione al 2025, ma sa bene che dopo una vetrina mondiale e le sirene dei grandi club che sul piatto mettono scudetti e Champions, tarpare le ali al giocatore è difficile e che il prezzo dell'eventuale cessione (tra i 30-40 milioni) sarebbe tale da risarcire adeguatamente la perdita. Ma certo non a gennaio.

Intanto però il club vuole coccolare il marocchino e fargli capire quanto ci tenga e voglia tenerlo, preparando un adeguamento anche economico del contratto, con cifre e durata in linea con quanto fatto per Milenkovic (3 milioni a stagione -il doppio insomma di adesso-) fino al 2027). In questi giorni poi i compagni e la città si sono stretti intorno a lui, facendo un tifo smodato perché il suo sogno mondiale vada il più avanti possibile e facendogli sentire tutto l'affetto e la stima possibili, con il presidente Commisso in testa che per primo ha creduto in lui, anche nei momenti più difficili. Starà al giocatore dunque decidere da che parte spingere.