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IL FIGLIOL PRODIGO

di Matteo Sestini

Matias Vecino e Maurizio Sarri. L'allievo che ritrova il maestro. Solo uno dei tanti spunti offerti dalla sfida tra Napoli e Fiorentina. La crescita esponenziale di Vecino nella scorsa stagione è sicuramente opera dell'ex tecnico dell'Empoli e di chi, come il diesse azzurro Marcello Carli, è riuscito a scorgere delle potenzialità importanti che finora soltanto la Fiorentina e Pradè avevano visto in questo ragazzo. Vecino ha iniziato in patria giocando da esterno nel tridente offensivo, poi una volta arrivato in Europa si è evoluto diventando una mezz'ala. Lo scorso anno ad Empoli, me ancor prima a Cagliari, ha imparato a sfruttare le sue lunghe leve per inserirsi con i tempi giusti negli spazi creati dai compagni, diventando devastante in campo aperto. Con Sousa in questo inizio di stagione ha migliorato la visione di gioco e la gestione del pallone. Il risultato è un centrocampista moderno, completo e polivalente, capace di svolgere entrambe le fasi di gioco portando un contributo importante all'economia del gioco di squadra.

Un giocatore con queste caratteristiche è merce rara nel nostro calcio e Sarri, che è uno che di calcio ne capisce, ci ha provato davvero a portarlo a Napoli in estate, quando da queste parti ci si chiedeva come De Laurentiis fosse potuto arrivare ad offrire certe cifre (sette milioni circa) per questo ragazzo allora considerato ancora acerbo. Il dubbio ce lo ha tolto lo stesso Vecino con questa prima parte di stagione disputata su ottimi livelli. In realtà da Napoli fanno sapere che non si è mai arrivati a parlare di cifre fra le due società, poiché la Fiorentina non è mai stata davvero convinta di lasciar andare un capitale tecnico sul quale era pronta a scommettere già da lungo tempo. Domenica a Napoli dovrebbe essere ancora una volta titolare, al fianco di Badelj, nel centrocampo della Fiorentina. Pronto a provare a dare un dispiacere al suo vecchio mentore e pronto a soddisfare le richieste ed i dettami del suo nuovo maestro: Paulo Sousa.