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IL FRANCHI CHIUDE COL PIENONE MA IL 2024 SI ANNUNCIA COMPLICATO

di Luciana Magistrato

Il 2024 che sta per arrivare potrebbe riportare la Fiorentina nell'Europa che conta. Mancano tanti mesi e tante partite da giocare è vero, ma la Fiorentina entra nel nuovo anno nella zona più bella della classifica sia per i demeriti delle altre concorrenti sia e soprattutto per i meriti suoi. Ma proprio il 2024 è l'anno più incerto per quanto riguarda lo stadio Franchi nonostante il 2023 si è chiuso con una presenza di tifosi quasi record, di circa 33mila spettatori per Fiorentina-Torino. Al di là di qualche gara, la media di questo anno è stata decisamente ottima, tra i successi della stagione scorsa le le prime partite di questa (con una quota abbonati minore).

Assegnati i lavori al raggruppamento temporaneo di imprese, costituito dalla capogruppo Cobar spa di Bari e Sac spa di Roma, proprio a gennaio però dovrebbero (condizionale obbligatorio) partire i primi lavori che riguarderanno la curva Ferrovia, con l'abbattimento di alcuni elementi architettonici come il tabellone e il parterre. Fino a giugno tutto ok, ma poi che succederà?

La Fiorentina ha ribadito apertamente e con vigore che non vuole portare la squadra a giocare fuori Firenze "per rispetto dei tifosi viola" ma l'alternativa studiata dal Comune, il Padovani, non solo a luglio non sarà pronto per il rugby ma non sembra neanche destinato a diventare la casa dei viola (il club non è intenzionato a pagare l'ampliamento temporaneo necessario per le partite di calcio). Nelle ultime ore il botta e risposta tra società e sindaco si è acceso anche politicamente (LEGGI ANCHE QUI) e, a pochi giorni (ma sarà così?) dallo start per i lavori, quella presunta sintonia sembra venuta meno.

Modena e Cesena, indicate dallo stesso Barone, sono soluzioni possibili ma certo dispendiose per giocarci due stagioni. Perché il bollito e la piadina (ed il pesce a Cesenatico) sono buoni ma ore di viaggio ogni settimana (se non ogni tre giorni) diventano una routine pesante da sopportare a lungo andare.

Se da Modena ad aprile, quando per la prima volta iniziarono le voci di un trasloco viola al Braglia, durante la partita con il Cittadella spuntò uno striscione polemico che recitava "Tra falsi legami e ricerca di grana...ricordiamo che il Braglia non è una puxxxx", Cesena e il Manuzzi sono certo più abituati ad ospitare gare di altri club (vedi lo Spezia in questa stagione) ma anche della Nazionale ed altre finali e manifestazioni federali in generale. Da Cesena per ora la dirigenza italiana (contattata da FV) dice di non sapere nulla, ma la proprietà americana è molto amica di Joe Barone tanto che al suo arrivo si parlò di un possibile coinvolgimento di Commisso nel progetto dei bianconeri. Idea mai confermata né concretizzata ma i rapporti insomma non sarebbero un problema se la Fiorentina decidesse di traslocare in Romagna. Anche le tifoserie, che si sono aiutate a vicenda nelle calamità (la curva Mare proprio in questi giorni ha annunciato 8mila euro per gli alluvionati toscani), non dovrebbero avere problemi di sorta.

L'ultima ipotesi è un ripensamento della prima cittadina di Empoli, spaventata per la difficoltà di gestire traffico ed ordine pubblico tutte le settimane con due squadre in serie A, e dunque molto ferma sul "no" ribadito a più riprese. La soluzione che la Fiorentina cerca dunque è di restare al Franchi e questo sarà possibile solo con la proroga della fine dei lavori, mettendo in mezzo il Governo e le istituzioni nazionalli. Insomma è già tardi, ma la battaglia sembra appena essere iniziata.