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IL FUTURO NON SI VENDE

di Paolo Bocchi

12 gol in 17 partite, niente male come bottino. L'elite del calcio si sta accorgendo di Stevan Jovetic: Chelsea, Psg e Manchester City, tanto per fare alcuni nomi, ma anche Bayern , Inter, addirittura Juventus sono già alla finestra. Ma il montenegrino, intervenuto alla manifestazione ''I piedi buoni del calcio", ha risposto così: "La Fiorentina è il mio futuro. Ho firmato cinque anni perché voglio rimanere a Firenze. Qui sto bene e sono contento che la gente si aspetti che io giochi sempre bene e faccia gol. Cercherò di non deluderli mai". Musica per le orecchie dei tifosi viola, aggrappati ora più che mai a quella maglia numero 8 per sognare un futuro migliore.

Stevan non è solo un grande giocatore, è il simbolo della Fiorentina. L'unico che possa far guardare ai fasti di un passato più o meno recente con la fiducia, o almeno la speranza, che la Fiorentina possa tornare, un giorno, a quei livelli. Insomma, è il vero e proprio manifesto del progetto viola. La società gli ha recentemente rinnovato il contratto per cinque anni, dichiarando orgogliosa che non sono state inserite clausole. Una notizia che ha rasserenato i tifosi viola, già scottati dalla vicenda Montolivo. Ma il grande campionato che sta disputando Jovetic, autore di più della metà delle reti messe a segno dalla squadra in queste 22 giornate, non sta passando inosservato e, domenicalmente, si assiste alla processione di osservatori da tutta Europa per ammirarne le gesta. Così, anche in un momento come questo di moderata tranquillità per le ultime vittorie, non è possibile abbassare la guardia.

D'altra parte Firenze, che è città magnifica ma non sicuramente una metropoli, ha sempre pensato in grande, e mal digerito le partenze dei suoi campioni-simbolo: da Baggio a Rui Costa, passando per Batistuta. Per il primo scoppiò la guerra civile, per gli altri due ci si limitò alle lacrime, con la consapevolezza che il peggio sarebbe dovuto arrivare. Jovetic, in questa fase storica viola, deve essere accostato a quei campioni per importanza nel presente, ma soprattutto per il futuro.
La Fiorentina dovrà tenerne conto, perchè qui sono in ballo i sentimenti, un qualcosa che mal si sposa con plusvalenze faraoniche o fairplay finanziario. Si dovrà fare l'impossibile, dunque, per resistere agli assalti che arriveranno da mezza Europa se l'intenzione è quella  di aprire un nuovo ciclo vincente. Il nuovo ciclo, appunto: col montenegrino potrebbe essere una bici da corsa, senza potrebbe diventare una "graziella".