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IL GOL NEL SUO DNA E ORA QUELLE PAROLE CHE CI RIEMPIONO D'ORGOGLIO

di Sonia Anichini

Non è sportivo gufare gli avversari, ma sto leggendo che la Roma perde i pezzi giorno dopo giorno e un po’ mi rincuoro per la partita di sabato. Detto che hanno sostituti certamente all’altezza di Manolas, De Rossi e Pellegrini, tutti acciaccati, spero che la Fiorentina possa trarre vantaggio da queste assenze perché non siamo in un periodo positivo, dato che nelle ultime tre giornate di campionato abbiamo preso solo due punti nei pareggi col Cagliari e Torino. Una bella vittoria ci starebbe proprio bene. Intanto Gerson lo abbiamo noi stavolta, anche se non si sa fino a che punto sia un vantaggio!

Il brasiliano lo scorso campionato ci rifilò una bella doppietta, la sua prima e unica in serie A, e sarebbe carino che provasse a fare altrettanto alla sua ex squadra per dare un senso alla sua presenza fra noi. Giusto per aiutare il reparto offensivo, che ha qualche difficoltà in fase di realizzazione, la partecipazione di tutti è ben accetta. Si potesse far scendere in campo qualcuno che sarà in tribuna sabato al Franchi…lui si che sapeva come fare gol, era nel suo DNA! E’ infatti in questi giorni a Firenze l’immenso Batistuta e solo la sua presenza ci fa vibrare di emozione ricordando "quello che c'è stato fra noi". Ha sempre belle parole per la nostra città e per i fiorentini, ma chi si stanca di sentirsi fare dichiarazioni d’amore?

La gara contro i giallorossi lo vede fra due fuochi, ma le dimensioni  delle fiamme sono molto diverse: una vita in viola contro i due anni a Roma anche se ha vinto lì lo scudetto. Ho sentito che il giornalista Dotto ha tacciato il Re Leone di poca delicatezza nello schierarsi per la Fiorentina, dimenticandosi che nella capitale ha vinto l’unica cosa che poteva vincere, ma mi permetto di ricordargli che con la maglia viola ha sollevato una Coppa Italia e una Supercoppa. Poca roba potrà aggiungere, e non gli darei torto, ma non ci togliete i trofei dalla nostra bacheca, già c’è il deserto! Noi in bella mostra possiamo mettere solo il nostro amore e Bati conferma che questo vale molto quando dice “mi sentivo vivo anche senza vincere” e “è valsa la pena perdere le caviglie per questo affetto”. Sulle rive del Tevere penso che lo possa capire solo Totti.

Ma, nonostante la nostalgia di vedere il 9 per eccellenza sul manto verde, dobbiamo accontentarci dell’attuale attaccante quel Cholito Simeone che condivide il numero e la nazionalità con Batistuta. Dopo Gabriel spesso le punte argentine gli vengono paragonate, ma deve ancora nascere qualcuno come lui! Nel frattempo speriamo che Simeone possa ritrovare la serenità, che inevitabilmente passa dal gol, anche se ricordiamo che anche lo scorso anno partì con qualche problemino. E’ indubbio però che ora ci si aspetti qualcosa di più da lui e non credo che basti l’influsso benefico di Batistuta ...altrimenti teniamolo qui per sempre. Gabriel ci starebbe, visto che sognava di fare il dirigente viola, ma forse è ancora troppo presto (vedi Antognoni)!

La Signora in viola