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IL GRAFFIO DELLA B&B

di Iacopo Barlotti

Una manciata di secondi, ci ha messo, Federico Bernardeschi. Per entrare, stoppare quel pallone sulla trequarti, e trasformarlo con una magia nell'assist per l'amico Babacar. Un taglio in verticale - come se ne son visti pochissimi finora nella stagione viola - che ha messo il senegalese a tu per tu con Gillet. È stato bravissimo Babacar a dettare il passaggio e capire dove sarebbe arrivato il pallone. Un'intesa perfetta, un gol targato B&B.

La nota positiva del pomeriggio piemontese, in cui i viola hanno lasciato per strada altri due punti (sono 9 in totale i punti persi in queste prime cinque gare di campionato, contro i 6 conquistati), arriva proprio dai suoi giovani. Due ragazzi cresciuti nel vivaio che, dopo la maturazione in serie B, si stanno affermando in maglia viola nel campionato più difficile. Evitiamo di parlarne troppo bene, è vero, direbbe Montella. Evitiamo di addossare loro troppe responsabilità. Ma nell'assurda sfortuna degli infortuni di Rossi, Gomez e Cuadrado, i viola possono valorizzare il loro patrimonio. Babacar si è sbloccato, Bernardeschi - mai partito titolare finora - ha già nel suo bottino stagionale un gol e un assist.

L'altra faccia della medaglia del pareggio con i granata è l'ennesima prova opaca di Josip Ilicic. Che con ogni probabilità avrà un'altra chance giovedì contro la Dinamo Minsk. Contro i modesti bielorussi, in attacco, i giocatori a disposizione restano loro tre: Ilicic, Babacar, Bernardeschi. Perché Joaquin non è in Lista Uefa, mentre Cuadrado e Gomez sono ancora acciaccati. Ma con la sua B&B Montella può dormire sonni tranquilli. Con l'Inter, poi, si vedrà.