IL GROSSO DEL LAVORO
Rispetto al solito è tutto più facile per la Fiorentina. Nessuna attesa snervante, men che meno eventuali obiettivi soffiati sul più bello. Con due mosse Corvino e Freitas si sono assicurati da un lato il rinforzo immediato per l’attacco, dall’altro il primo tassello del centrocampo che verrà. Muriel e Traorè, due operazioni chiuse con rapidità che già oggi sembrano rilanciare la Fiorentina nelle primissime posizioni del mercato invernale. Non fosse stato per il no degli “Hammers”, Obiang sarebbe stato il terzo arrivo nel giro di due settimane. Ed è poi per il mancato acquisto del centrocampista che ancora è lecito attendersi ulteriori movimenti da parte dei viola.
Corvino c’aveva provato forte di una preferenza mai venuta meno, fin dai primissimi tempi in cui Obiang si trasferì a Londra. Una strategia tipica del dg, abituato a tornare a scadenze regolari su obiettivi già a lungo seguiti. Non ci sarebbe da stupirsi se tra i nomi papabili per il centrocampo viola tornassero i vari Soucek o Zurkowski, lo stesso Shkiri del quale sono state chieste informazioni al pari di quel Radoja che potrà tornare di moda quando i viola avranno nuovi slot extracomunitari liberi. Di certo adesso, prima di comprare ancora, la Fiorentina ha bisogno di vendere, a cominciare dal portiere Dragowski smanioso di giocare di più (per inciso un altro giovane portiere viola, Cerofolini, dovrebbe scendere di categoria andando a Rieti).
Per il polacco sono davanti a tutti i danesi del Vejle, di sicuro rispetto al Livorno, tanto che per sostituire il polacco la Fiorentina avrebbe già bloccato lo sloveno della Sampdoria Belec. Discorso simile anche per Dicks, più vicino allo Standard Liegi che non al Feyenoord, mentre Laurini resta ancora in bilico dopo che l’agente Giuffredi ha aggiunto la Sampdoria alle altre pretendenti come il Parma. Così, mentre Sottil potrebbe finire in prestito in Serie B, tra le priorità restano soprattutto le cessioni di Thereau ed Eysseric non del tutto soddisfatti dalle ipotesi fin qui filtrate.
Serve sfoltire una rosa troppo ampia, la Fiorentina lo sa, ma stavolta può davvero muoversi senza quella pessima consigliera che è la fretta: il grosso del lavoro sul mercato sembra già fatto.