IL GRUPPO
Il gruppo. Finiti i giorni in cui la parola d’ordine in casa viola (come del resto in tutte le squadre) era mercato, si torna a parlare di calcio, di come la rosa consegnata da Pantaleo Corvino a Sinisa Mihajlovic si comporterà in vista del prossimo, imminente, campionato. Ma prima di parlare di campo, visto che ancora le squadre sono ferme sulla griglia di partenza, c’è il gruppo, come cioè la squadra ci si presenta, sul campo..
Mister Mihajlovic, infatti, in vista del prossimo campionato dovrà cercare, per prima cosa, di dare al cast di attori viola quell’armonia e quell’unione d’intenti necessari per inscenare una bella rappresentazione. Tradotto, nessuno dovrà più portare l’acqua al proprio mulino. Questo sembra essere uno dei punti che più stanno a cuore al tecnico gigliato, come dimostrato anche dalle sue parole nella serata di ieri al “Museo del Calcio” di Coverciano: “Quando sono andato a visitare l’Arsenal, Arséne Wenger mi ha mostrato un'immensa sala dove tutta la squadra si riunisce a mangiare: la particolarità è che i giocatori devono far gruppo non lasciando posti liberi nei vari tavoli. Questo, a mio avviso, è uno dei metodi per compattare un insieme di persone e per crescere insieme”. Battute che sembravano nascondere, scherzosamente, un .
Per arrivare a questo intento, però, Mihajlovic non è stato solo: il diesse Corvino, infatti, ha “tagliato i rami secchi, lasciando intatto il tronco” così da togliere dallo spogliatoio quei giocatori scontenti o che avrebbero potuto creare dei problemi alla cementificazione del gruppo gigliato 2011-2012. Il problema dunque, parafrasando le sue parole, stava in coloro che se ne sono andati via, come Mutu, Frey, D’Agostino, Santana, Donadel, Comotto e Avramov. Sempre Corvino, poi, ieri in conferenza stampa, ha ripreso un concetto molto importante: “negli ultimi sei anni siamo la quarta squadra per numero di punti, e questo è merito dei ragazzi” che sommato a “l’attuale squadra è migliore di quella del primo (ricco di soddisfazioni, ndr) ciclo”, portano i tifosi a ben sperare, ha vedere un bel futuro, insomma.
Proprio i tifosi potrebbero risultare un’ulteriore componente fondamentale nella creazione di questa “amalgama viola”: se i progressi registrati negli ultimi giorni in fatto di entusiasmo dovessero continuare ad aumentare, e questo famoso gruppo di giocatori dovesse essersi realmente creato, allora si che questa potrebbe davvero essere la stagione della rinascita. Ma questa alchimia fra giocatori e città e fra giocatori stessi è una base di partenza imprescindibile da cui iniziare il campionato. Per capire se Corvino e Mihajlovic saranno riusciti in questo intento, comunque, non resta che aspettare domenica 11 ottobre, Fiorentina-Bologna.