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IL TURNOVER UNO SVANTAGGIO? DI CERTO UN OBBLIGO: IL DATO

di Niccolò Santi

Una critica mossa ultimamente a Vincenzo Italiano è di aver cambiato troppe volte interpreti dal primo minuto: dieci formazioni su dieci diverse, ad oggi. Secondo buona parte dei sostenitori viola, dovrebbe essere data più spesso la precedenza a quei giocatori che, per esperienza o per qualità, si presume possano fornire maggiori garanzie. Se però da un lato è ormai noto come il turnover “spinto” risulti una caratteristica dell’allenatore ex Spezia, dall’altro va riconosciuto che difficilmente il tecnico si potrebbe comportare in altra maniera.

Il perché è presto detto: finora Italiano non ha mai avuto a disposizione la rosa al completo e le assenze sono perlopiù da ricondurre a elementi chiave. I calciatori gigliati che senz'altro rendono questo dato più evidente sono Dragowski (fuori contro Torino, Atalanta, Venezia, Cagliari e Lazio), Castrovilli (ai box con Inter, Udinese, Napoli e Venezia), Venuti (ko con Genoa, Inter e Udinese) e tutto sommato Gonzalez (assente con Udinese e Lazio ma in parte pure a Bergamo, alla terza giornata, per via del ritardo con la nazionale).

Potremmo continuare, considerato che Pulgar ha dato forfait contro Inter e Lazio ma si appresta ad assentarsi anche domani, così come i succitati Dragowski e Gonzalez e l’acciaccato Kokorin. Non così fortunato, insomma, l’inizio dell’avventura a Firenze per mister Italiano dal punto di vista dell’infermeria, per giunta alla sua prima panchina in campionato contro la Roma non poté sfruttare i vari Nastasic, Torreira e Odriozola, in quanto ufficializzati solo successivamente. Chissà per quanto ancora questo trend attanaglierà la Fiorentina.