.

IL LAVORO DEI PRECARI VIOLA

di Luciana Magistrato

Voci, conferme e smentite. La rivoluzione in casa viola è alle porte. Del reparto sportivo, e non solo, molti sembrano con le valigie in mano. Dall'allenatore agli operatori di mercato, sono tutti in discussione. Ma tutti restano comunque al lavoro per assicurare un futuro alla Fiorentina ed evitare che a rimetterci sia la squadra, come è successo nell'ultima sessione di mercato sul fronte difensore. Così se sul campo è Paulo Sousa a cercare di riaddrizzare una stagione che ha preso a sorpresa una brutta piega, anche i direttori (sportivo e tecnico) viaggiano per visionare giocatori o incontrano procuratori. Nella sede viola, infatti, negli ultimi giorni sono passati procuratori di giocatori importanti per la Fiorentina, per motivi diversi: Lucci e Pastorello. Il primo, tra le altre cose (è agente di Tomovic e Schetino) discute del futuro di Vecino che la società vorrebbe blindare ma dall'altra parte l'uruguaiano, che ha avuto la prima convocazione in Nazionale, pretende un lauto adeguamento visto che è uno di quelli che guadagna meno pur essendo un insostituibile del centrocampo. Pastorello invece sta trattando del futuro di Giuseppe Rossi che al Levante sta vivendo una nuova giovinezza a suon di gol, grazie alla continuità che riesce ad avere a differenza di quanto accadeva a Firenze. Se i procuratori fanno il punto con Pradè (però sempre più a margine del progetto e in procinto di andarsene) e Rogg, il direttore tecnico Angeloni e la sua rete di osservatori hanno già stilato un planning insieme ai vertici societari e sono spesso in viaggio per fiutare l'affare: Angeloni era in Spagna ad assistere a Getafe-Eibar, dalla Francia rimbalza la notizia di osservatori viola a vedere Nancy-Lens per Diagne e Pereira continua a tenere gli occhi aperti sulle zone di sua competenza. Insomma rivoluzione o meno a giugno, questi sono mesi importanti per costruire la Fiorentina del futuro anche se poi dipenderà molto dall'obiettivo centrato (Champions o Europa League) e, precari o no, tutti sono al lavoro.


Altre notizie
PUBBLICITÀ