IL MAXI-SORPASSO
Quando è arrivato dall'Uruguay, Maxi Olivera, è stato accolto tra lo stupore generale: chi è questo sudamericano sconosciuto che ha l'ingrato compito di essere il sostituto last-minute dello strapagato Marcos Alonso? Di fatto il suo approdo nel nostro campionato ha avuto una zavorra niente male: essere costretto a rimpiazzare tecnicamente, e a livello emotivo, l'ormai nuovo terzino del Chelsea non è un compito facile per nessuno sulla carta, figurarsi per un '92 alla prima avventura fuori dai confini del suo paese. Le sue prime apparizioni in maglia viola le abbiamo viste in Europa League, se escludiamo quei 28' iniziali a Genova nei quali comunque non impressionò, anzi, e per vederlo finalmente anche in Serie A si è dovuti arrivare alla trasferta di Cagliari del 23 ottobre, per poi rivederlo subito tre giorni dopo nel bagnato pareggio interno con il Crotone. Poi ancora un lungo periodo d'assenza, fino al mese chiave di dicembre.
Si può infatti dire, con certezza, che nei primi tre mesi di questa stagione, il titolare designato nella testa di Sousa fosse Hrvoje Milic. Ma il croato probabilmente, rispetto al collega uruguayano, è stato agevolato dalla sua ormai consolidata esperienza europea nell'ambientamento alla nuova realtà. Ma dopo le difficoltà iniziali, nel mese di dicembre è avvenuto il Maxi-sorpasso. Infatti, dopo il ritorno da titolare nella fredda trasferta azera dell'8 dicembre che chiudeva il girone d'Europa League, l'uruguayano è sempre sceso in campo dal primo minuto nelle successive partite di campionato con Sassuolo, Genoa, Lazio, Napoli e Juventus, e nella sfida di ottavi di Coppa Italia contro il Chievo, relegando Milic ad una panchina continuativa, interrotta soltanto dai disastrosi venticinque minuti da esterno alto a Genova. Le gerarchie di Sousa sembrano essersi dunque rovesciate, e adesso è Olivera l'uomo di fiducia del portoghese per quanto riguarda la corsia di sinistra.