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IL MOMENTO DA CUI RIPARTIRE

di Giacomo A. Galassi
Fonte: da Leskovac, Serbia

C'è stato un momento, subito dopo il cambio per far entrare Kouame al suo posto contro il Cukaricki, in cui M'Bala Nzola non ha sentito solo le critiche che gli sono piovute addosso in questi primi mesi con la maglia della Fiorentina, ma in cui ha sentito l'affetto dei circa 200 tifosi accorsi a Leskovac per seguire la squadra viola in questa trasferta improbabile di Conference League.

Si riparte da quel momento, da quegli applausi ricambiati dall'angolano, oltre al gol su rigore nato da un movimento dello Nzola versione Spezia: lancio alle spalle dei difensori e fallo guadagnato per il calcio di rigore poi realizzato non senza un po' di apprensione di poter sbagliare.

Non è stata in tutto e per tutto la serata che l'attaccante e Italiano speravano, ma va detto che non era neanche la Fiorentina dei titolari. Giusto prendersi dunque ciò che di buono, anche se poco, è emerso dal viaggio in Serbia della società viola: i tre punti e il gol di Nzola, oltre all'applauso dei presenti.

Le parole di Italiano nell'immediato post-partita hanno confermato la fiducia incrollabile del tecnico nei confronti della punta voluta con forza l'estate passata, ma hanno messo anche qualche dubbio sulla presenza di Beltran contro il Bologna.

Perché superato il Cukaricki, diventa inutile guardarsi indietro ed è molto più utile guardare avanti. Per la Fiorentina ma anche per Nzola, che trovato il suo secondo gol con la maglia viola spera che il freddo di Leskovac possa ricordargli il momento in cui la sua avventura a Firenze è cambiata.