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IL MONDO DI BABACAR E UN SORRISO MAI PERSO

di Luciana Magistrato

Stavolta non ha scelta. Babacar avrà gli occhi puntati addosso perché, senza Kalinic squalificato e Zarate andato in Inghilterra nell'indifferenza più totale (c'era il caso Kalinic a rubare la scena a dire il vero) a Verona dovrà far vedere di che pasta è fatto e prendersi la squadra sulle spalle insieme agli altri due giovani del vivaio, Bernardeschi e Chiesa. All'appello, dei tre viola manca proprio il senegalese che comunque non ha mai perso il sorriso neanche quando Sousa lo ha del tutto ignorato - non gioca dall'otto dicembre - perché sa che farsi trovare pronto quando viene chiamato in causa vale più di qualsiasi mugugno.

D'altrone Babacar non è solo, ha i suoi amici Abdi, Wea e Matar che gli stanno vicino, la "nipotina" Sofia (splendida bimba di Abdi, spesso allo stadio a fare il tifo per lui) che lo adora, il suo doberman giocherellone a fargli compagnia nella sua casa tra lo stadio e Fiesole (a proposito inizialmente era andato ad abitare in una villa con Diks, poi ha cambiato), le sue bici elettriche per muoversi anche senza Abdi che gli fa da braccio destro e autista (non ha la patente italiana nonostante la passione per le auto, in particolare Suv, alle quali applica il 30 sulle ruote) e il suo Senegal da seguire in Coppa D'Africa anche se lui non è stato convocato. E naturalmente la "sua" Fiorentina, che Babacar tifa e non ha mai sentito lontana. E se a Sousa non sono bastati sette gol, tra campionato ed Europa League, Baba è pronto a fare l'ottavo a Verona consapevole che tra Coppe e serie A spazio ce ne sarà dopo l'addio di Zarate.