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IL NUOVO ROBIN - UN PASSO INDIETRO IN CAMPO PER RICONQUISTARSI LA NAZIONALE

di Alessandro Di Nardo

"Un passo indietro, dopo aver preso una direzione sbagliata, è un passo nella giusta direzione". (Kurt Vonnegut, Piano Meccanico).
Chissà se è davvero accaduto questo, a Robin Gosens. Difficile dire se quella dell'esterno a tutta fascia, dell'assaltatore d'area 2.0 forgiato dagli anni col Gasp, fosse la direzione sbagliata. Ci era rimasto intrappolato nelle ultime stagioni, 'schiavo' di un ruolo peculiare e difficile da incastrare in tanti sistemi tattici. Da qualche settimana a questa parte il tedesco volante si è riscoperto terzino - o per dirla in maniera meno volgare, esterno basso -. Un passo indietro, in campo e anche a livello di scelta di carriera - dalla Germania, in cui non si sentiva più a casa, al ritorno in Italia- che gli ha aperto nuove strade. Non solo quelle della Fiorentina remixata da Raffaele Palladino in queste gare, ma soprattutto quella della Die Mannschaft.

Non è stato solo questo, ma anche per questa svolta tattica, questo ritorno indietro, alle origini, Gosens è tornato nella lista dei convocati della Nazionale tedesca a un anno di distanza. L'ultima gara con la Germania l'aveva giocata il 17 ottobre 2023 (da terzino) poi, nella sperimentale macchina di Nagelsmann non c'era stato più spazio per un pezzo che mal si incastrava col resto. Troppo poco difensore per fare l'esterno basso a tre, troppo poco 'ala' per essere spostato davanti. E così Robin da  Emmerich am Rhein aveva perso il posto e, di conseguenza, l'Europeo di casa.

Un 'trauma' da cui lui stesso ha fatto fatica a riprendersi, come raccontato poco fa in un'intervista in cui Firenze - e non solo - hanno scoperto che dietro il tedesco con lo sguardo di ghiaccio e i muscoli da Iron Man c'era molto di più. C'era un uomo planato a terra dopo un triennio da sogno, con tanto di Europei nel 2021 e Mondiale giocati da protagonista. Si era accontentato di fare il commentatore, l'opinionista per una tv locale, durante lo scorso Europeo. E lì i propri connazionali lo avevano riscoperto, forse scoperto per la prima volta, e assaggiato la profondità di un atleta che non manca di sottolineare come, oltre a quella del calciatore, ci sia da valorizzare anche un'altra dimensione.

Adesso, complice il 'nuovo-vecchio ruolo', Nagelsmann ha pensato subito a lui una volta appurato del forfait di Raum del Lipsia. E per il ricordo di quanto fatto a giugno, col microfono in mano, il suo ritorno tra i convocati è stato festeggiato dai tifosi tedeschi. Lui che ha conquistato tutti con parole e atteggiamenti nel giugno scorso. Lo ha fatto anche nello spogliatoio viola, nel quale è già diventato leader. Con le prestazioni e con gli atteggiamenti. Gosens, uno dei primi calciatori a parlare in maniera chiara (in questo lo ha aiutato la laurea in psicologia) di un tema complesso come quello della 'mental illness', sta acquisendo sempre più importanza nella nuova Fiorentina. Dentro e fuori dal campo, come piace a lui.