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IL PAGELLONE DI FINE ANNO

di Tommaso Loreto

TERRACCIANO – Se per tutto l'arco della prima parte dell'anno, al di là di qualche errore, è mancato negli interventi determinanti, quelli che portano punti o sospiri di sollievo, l'attuale posizione in classifica dei viola è anche merito suo e di 4, 5 sfide in cui è stato decisivo. Contando quanto la piazza chiedeva un portiere in estate, ha risposto alla grandissima, 7

CHRISTENSEN – Avvio e inserimento non semplice perché aggravato anche da un infortunio. Quando però ha trovato un minimo di continuità, in Europa, ha mostrato notevoli progressi certificando anche l'ottimo lavoro del preparatore Savorani. Tornerà utilissimo, 6,5

DODO' – L'attesa prosegue mentre filtrano ottime notizie sul recupero, ma guai ad affrettare. Può essere certamente un nuovo acquisto per il nuovo anno, 6

KAYODE – Conferma quanto di buono aveva fatto vedere tra giovanili e Nazionale, ma in questo girone d'andata va semplicemente oltre, affrontando anche un infortunio e recuperando in fretta sicurezze. Tra le migliori sorprese dell'anno, 7

PIEROZZI – L'estate non gli ha portato fortuna, di rientro dopo l'esperienza positiva a Reggio Calabria salta la preparazione per un problema fisico e non fa a tempo a recuperare nelle gerarchie del tecnico. I prossimi mesi torneranno utili per ritrovare condizione e fiducia, 6

MILENKOVIC – E' uno dei senatori del gruppo, e di certo la presenza e la leadership si sente sempre. Se vogliamo è un altro anno un po' troppo altalenante, ma resta una colonna della difesa che chiude l'anno in crescendo, 6,5

QUARTA – Rispetto al compagno di reparto serbo ci sono più incertezze, ma anche più gol. Dopo un'estate passata in attesa di notizie da Siviglia dove sembrava dovesse finire l'argentino diventa alla lunga il terzo cannoniere del gruppo che è un bel modo per farsi perdonare talune disattenzioni pagate a caro prezzo, 6,5

RANIERI – Non ha perso tempo da quando si è accorto che in questa Fiorentina la difesa partecipa attivamente anche alla manovra offensiva. Così dopo aver preso le misure in Conference League ha cominciato a segnare in campionato senza perdere di vista le prerogative del difensore centrale e mantenendo una crescita esponenziale, 7

MINA – Qualche sprazzo di luce ma anche tante ombre. Nuovamente stoppato da problemi fisici, per la prima gara giocata in nazionale visto il poco spazio in viola, il colombiano è persino piaciuto in Conference League ma la serata di coppa Italia con il Parma ha lasciato più di un dubbio e in generale l'impiego di Italiano racconta di un inserimento non immediato, 5,5

BIRAGHI – Per molti era destinato a far da gregario all'arrembante Parisi, in realtà fino a questo momento la titolarità sulla sinistra non è cambiata come, purtroppo, qualche difficoltà nelle chiusure difensive. Ma se si osserva il girone di ritorno del passato campionato, e si contano assist e giocate, verrà fuori un anno più che positivo e comunque da capitano. Anche fuori dal rettangolo di gioco, 6,5

PARISI – L'avventura in viola si fa più complicata nel momento in cui Dodò e Kayode s'infortunano e lui si ritrova costretto ad un adattamento sulla destra che non digerisce del tutto. Forse anche per questo l'ultimo mese non è stato idilliaco ma mezzi e prospettive non si discutono, 6

ARTHUR – I dubbi emersi al momento della chiusura dell'affare per il suo arrivo in prestito dalla Juve sono fugati dalle prime partite, e dall'importanza evidente del brasiliano nel gioco attuale dei viola. Tanto che c'è già chi, giustamente, s'interroga con una certa ansia sul suo futuro, Italiano incluso, 6,5

DUNCAN – Difficile prevedere che il ghanese potesse tornare così di moda in un centrocampo che nel recente passato aveva fatto spesso a meno di lui. Invece soprattutto da settembre in poi Duncan diventa l'altro perno della mediana viola, e finalmente c'è anche continuità nelle sue prestazioni, 6,5

MANDRAGORA – Annata in grigioscuro, appesantita da un errore nella finalissima di Praga che resta sulla copertina della passata stagione. Episodi a parte è in quest'ultima parte d'annata che il mediano fatica a imporsi, e solo nelle ultime gare a ritrovare un pizzico di sicurezza, ergo serve necessariamente fare qualcosa di più, 5,5

MAXIME LOPEZ – Difficile capire esattamente con quale collega di centrocampo si trovi meglio, di certo il suo ambientamento in viola sta procedendo un po' a rilento, e anche nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa, gol in Conference a parte, è parso come minimo troppo timido, 5,5

NICO GONZALEZ – Leader, trascinatore, cannoniere del gruppo e dall'estate in poi anche numero 10. Se l'argentino aveva cominciato l'anno dovendo smaltire i postumi di un Mondiale visto sul divano per infortunio, il 2023 suona come una lunga rivincita, tutta in viola. Anche perchè nella nuova stagione, fino all'infortunio di Budapest, è il più determinante, anche quando non gioca le sue migliori partite ma restando un cecchino dal dischetto, 7,5

IKONE' – Del gruppo dei potenziali successori di Vlahovic, arrivati nel gennaio 2022, è l'ultimo rimasto dopo Piatek, Cabral e Jovic. Condizionato da un avvio di stagione complicato per problemi fisici al rientro dà segnali incoraggianti, come a Napoli, ma torna in fretta il calciatore poco incisivo che fa disperare al momento del tiro a rete. Al di là dell'occasione sprecata a Monza, emblema di una leggerezza mentale che il francese non riesce a superare, sono le prestazioni troppo impalpabili a renderne la valutazione più che insufficiente, 5

BONAVENTURA – L'altro leader, tecnico e carismatico. Dopo aver preso per mano la Fiorentina portandola in due finali si riprende pure la nazionale e anche durante quest'anno dimostra di vivere una seconda giovinezza nel ruolo che Italiano gli cuce addosso, 7

BARAK – L'eroe di Basilea, e più in generale uno degli uomini decisivi nella campagna europea dello scorso anno, quest'anno fatica a ritrovar la migliore condizione anche e soprattutto per il problema di salute che lo blocca, a lungo, in estate. Italiano sta aspettando di ritrovarlo nelle migliori condizioni come un po' tutti, 5,5

INFANTINO – 8 presenze e soltanto 194 minuti in 5 mesi di serie A, tra questi i più difficili da esterno destro in Conference League. L'augurio è che possa farsi le ossa altrove e tornare più pronto in maglia viola, s.v.

SOTTIL – Finale in crescendo, con qualche squillo che riaccende di nuovo le speranze da sempre riposte nei mezzi e nelle potenzialità, fisiche e tecniche. Il problema semmai sono i mesi precedenti in cui, come gli altri esterni, fatica spesso a incidere o a facilitare la vita delle punte, 5,5

KOUAME' – Se Italiano non vuol mai fare a meno di lui un motivo c'è, e d'altronde sono poche le gare incolore che si lascia alle spalle. Non sarà un bomber, anche perchè di punta raramente ci gioca, ma il suo apporto non manca mai, 6

BREKALO – Come nel caso di Ikonè il suo primo anno in viola è fatto di tante ombre, un po' di sfortuna per i pali a ripetizione e l'illusione di esser tornato al meglio dopo la gara di Napoli. Negli ultimi mesi si è visto sempre meno nonostante le rotazioni siano sempre ampie, 5

NZOLA – Finale d'anno con la scelta di restare in viola nonostante la coppa d'Africa e la convocazione in nazionale. Vien da pensare che lui per primo sappia di dover fare di più, e d'altronde numeri e prestazioni da quando si è messo la maglia della Fiorentina raccontano di parecchie difficoltà, anche di fronte a un ambiente storicamente poco disposto ad attendere, 5

BELTRAN – Un po' per l'inserimento tattico, un po' per il gioco della squadra, fatto sta che pure il Vichingo impiega del tempo prima di far vedere il proprio repertorio. Alti e bassi tra gol belli e pesanti, ultimo quello di Monza, ma anche la sensazione che ancora non venga sfruttato al meglio, 5,5

ITALIANO – Basterebbe riportare i numeri e le statistiche dell'anno ormai prossimo ad andare in archivio per celebrare la crescita di uno degli allenatori più preparati dell'intero panorama nazionale. Intanto, sul finire di 2023, sono arrivate anche vittorie sporche, e diverse rispetto all'impostazione originaria. In mezzo a più di una critica è tra i principali artefici, se non il principale, dell'attuale exploit in classifica, 7