IL POSTO NELLO SCACCHIERE
Una delle poche considerazioni a livello tecnico che possono essere fatte a proposito della mezz'ora scarsa di ieri in quel di Marassi - ventotto minuti, per gli amanti della precisione - riguarda Cristian Tello. L'esterno iberico, uno dei pallini di Sousa e tornato a Firenze sotto esplicita richiesta dell'allenatore portoghese, è stato ieri schierato da quarto di destra nel centrocampo viola, e quindi caricato di responsabilità difensive, oltre che le solite mansioni di spinta laterale a lui assegnate. E, almeno questo è ciò che ci ha raccontato la gara del Ferraris fino alla sospensione, il risultato di questa variante tattica non è sembrato all'altezza, almeno finché il campo ha permesso di giocare una gara di calcio. Sulla pallanuoto meglio non commentare.
Il suo diretto avversario, Laxalt - esterno che ormai da anni fa il laterale a tutto campo -, stava infatti imbrigliando lo spagnolo nel suo gioco, costringendolo quasi sempre a dover rincorrere, e non facendosi mai di fatto saltare. In fase offensiva l'apporto di Tello stava rasentando lo zero. Se analizziamo con attenzione quello che era stato l'utilizzo di Tello nella scorsa seconda parte di stagione, si vedrà che le sue migliori prestazioni sono strettamente connesse ad un suo utilizzo come terzo a destra, o a sinistra, nell'attacco del 4-2-3-1, quando è stato di fatto esentato dalle molte mansioni difensive che toccano invece al quarto di destra del 3-4-2-1, ruolo che infatti è stato spesso coperto da Bernardeschi, più generoso nei ripiegamenti. Per innescare lo sprint e i dribbling del 'Proiettile', è forse necessario farlo partire già da una posizione più avanzata?
A questo sta lavorando alacremente mister Sousa, che vede in Tello un elemento insostituibile, in grado di dare una vivacità e una spinta alle manovre offensive che non si ritrovano in nessun altro elemento della rosa. E per questo diventano vitali degli accorgimenti tattici che riescano ad inserirlo nei moduli prescelti, perché nessuno in casa Fiorentina intende fare a meno di Tello, come recitano anche le clausole pro-valorizzazione a favore del Barcellona, inserite nel contratto del prestito. Clausole che sono sì uno strumento pro-blaugrana per evitare una rimessa economica importante in caso di svalutazione dello spagnolo, ma che il direttore Corvino non avrebbe mai accettato di firmare, se non fosse stato sicuro del suo posto centrale nello scacchiere di Sousa. Adesso, però, resta da capire dove.