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IL PRIVILEGIO (TUTTI A ROMA)

di Tommaso Loreto

Che la festa sia assolutamente, ed immediatamente, rimandata. Perchè certamente, l'ostacolo più grosso, deve essere ancora superato. Comunque vada a finire stasera tra Napoli e Roma i viola saranno chiamati all'impresa in quel di Roma. Ma intanto, per stanotte, è dolce il sapore dei sogni viola. Perchè la prima finale dell'era Della Valle arriva al termine di una gara dove c'è stato spazio anche per una (lunga) sofferenza. Merito di un'Udinese che ha seriamente messo in difficoltà la Fiorentina, andando ripetutamente vicina al gol del pareggio dopo la sassata di Pasqual. Raramente la squadra di Montella era apparsa così intimorita di fronte a un avversario, quasi interamente chiusa in difesa con il solo Matri lasciato da solo, in attacco.

Neto ha dovuto metterci pezze importanti (ancora una volta il brasiliano è determinante, con menzione particolare per l'intervento su Gabriel Silva e sulla parata nel finale su Nico Lopez) proprio mentre la difesa sembrava traballare con un Diakitè apparso in difficoltà. Ci sono voluti, allora, i piedi e le invenzioni di Pizarro e di Mati Fernandez a restituire coraggio. Il primo impeccabile nell'avviare entrambe le azioni del gol (splendidi gli inviti per Joaquin e Cuadrado) il secondo sempre preciso, puntuale, lucido, in una parola un vero todocampista.

Al resto c'ha pensato Cuadrado, l'uomo del quale praticamente ogni giorno si parla sulle linee telefoniche di Firenze e Udine, e ancora una volta Neto con un paratone nel recupero, che gli è valsa la giusta acclamazione all'uscita dal campo. C'è da scommettere che il gol di ieri sera del colombiano, per di più sotto gli occhi dei due patron Della Valle e Pozzo, possa alzarne ulteriormente il prezzo, ma certamente il suo bolide del 2-0 conferma i margini (impressionanti) di crescita di questo giocatore. Che, però, a Roma non ci sarà per un'ammonizione per la verità ingenua che lo terrà fuori.

Firenze si può addormentare cullando sogni di gloria, anzi il sogno di gloria. Quello di poter festeggiare un primo trofeo da quando da sono arrivati i Della Valle. I primi, per inciso, a soffrire ieri sera insieme ai quasi 30 mila del Franchi. Diego e Andrea di nuovo insieme così come accadrà a Roma. Il grosso, adesso, è fatto, resta però l'ultimo step da sostenere. E sarà certamente anche il più difficile, perchè le finali sfuggono a qualsiasi logica. Potersene giocare una, anche dinanzi a chi della partita di ieri non ne ha nemmeno parlato, è un privilegio che questa Fiorentina ha strameritato di avere.