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IL RITORNO DELLA FORTEZZA

di Marco Conterio

Una scintilla ha riacceso il fuoco. E' bastano un uomo dal cognome semplice, dalla voce pacata, dal sorriso buono per far ripartire Firenze. Che in fondo è città strana: esalta e distrugge, stelle e stalle, paradiso ed inferno. Tutto in un attimo, tutto in un secondo. Ed allora fa bene Delio Rossi a cavalcare la voglia di viola che c'è sulle rive dell'Arno. Fa bene a tenere i piedi per terra ma a non far niente perché Firenze non continui ad ergerlo a uomo cardine del progetto che è e che sarà.

Col Milan, una partita dai sapori antichi, può esserci quasi il tutto esaurito. In periodo di austerity, di quasi recessione, di certa crisi. Di una classifica, se vogliamo, non certo rosea. Di uno stadio, questo è sicuro, non certo al passo coi tempi. Fattori che rendono una poltrona molto più cool di un seggiolino sgangherato sulle lontane curve del Franchi. Invece no. Invece Firenze è isola strana e felice: basta una scintilla, un nome comune, semplice, per farla di nuovo esplodere.

"Non abbiamo mica vinto niente" soffiava Rossi una volta entrato in sala stampa, alla presentazione, sbigottito e sbalordito per l'entusiasmo della città. Questo è vero, ma Firenze è così, prendere o lasciare. 35 mila previsti per il Milan compresi, s'intende.


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