IL SILENZIO DI BORJA
Non sarà quel leader che indiscutibilmente alla Fiorentina manca. E si potrà comunque eccepire che anche per Borja Valero, quella in corso, non è certo stata la più scintillante dal suo arrivo a Firenze. Ma su un aspetto non si potranno nutrire dubbi: la professionalità e l'attaccamento di questo mediano tuttofare spagnolo, reinventato persino terzino mancino nella trasferta di Bergamo contro l'Atalanta.
Evoluzione finale di un percorso lungo, nemmeno troppo piacevole a giudicare da commenti e rendimento offerti qualche metro più avanti rispetto al solito. Vestendo panni da trequartista seppure in assenza di caratteristiche cardine per quel ruolo. Eppure, nemmeno dopo l'ultimo esperimento tattico di domenica, da Borja mai una parola fuori posto, o anche solo il malumore di chi gioca peggio non solo per colpe proprie.
Un'annata cominciata in bilico tra Firenze e Roma, proseguita con i bassi di una squadra che non è mai riuscita a ingranare, e persino una sirena cinese nell'ultimo mercato di gennaio puntualmente rispedita al mittente. Per Borja Valero il presente è sempre e comunque la Fiorentina. Anche se il futuro è incerto, anche se i tifosi non lo osannano più come qualche anno fa, e anche se in campo non sembra lo stesso delle stagioni precedenti. In mezzo a tanto grigiore è comunque un modo per distinguersi.