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IL TEMPO DELLE SCELTE E IL SOGNO CHAMPIONS

di Andrea Giannattasio

La sua speranza è che il tempo delle scelte debba arrivare il più tardi possibile. Quando, cioè, sarà ormai chiaro quale dovrà essere la strada da scegliere per la Fiorentina, ma nel frattempo Vincenzo Italiano ha deciso di lanciare un messaggio forte e chiaro circa quello che sarà il cammino della sua squadra nel corso di questa stagione. L’occasione si è presentata nel corso della bella intervista rilasciata questa mattina dal tecnico viola a La Stampa, nel corso della quale - parlando degli obiettivi da raggiungere - la risposta dell’allenatore non ha lasciato più di tanto spazio alle interpretazioni: “Arriviamo da due finali perse” ha raccontato, “ora siamo in gara ovunque ma dovremo scegliere. Vorrei migliorare il settimo-ottavo posto dello scorso anno e vincere a Napoli ci ha dato una convinzione importante”.

La sensazione dunque, leggendo tra le righe, è che Italiano in cuor suo la scelta l’abbia già fatta. E pur senza dirlo in modo esplicito, ha dato a intendere che mai come questa volta la priorità da qui ai prossimi mesi dovrà essere la scalata alle posizioni nobili della classifica in campionato. La straordinaria media di 2,13 punti a partita con la quale sta viaggiando la sua squadra e la prospettiva, vincendo lunedì contro l’Empoli, di centrare la miglior partenza della storia della Fiorentina nell’era dei tre punti (20 lunghezze in nove gare) è più che mai un traguardo goloso tanto per l’allenatore quanto per la sua squadra che oltre ad aver migliorato in modo considerevole l’andamento della passata stagione in Serie A (sono ben nove i punti in più rispetto al 2022/23, più di qualsiasi altra squadra) adesso non ha più intenzione di fermarsi.

Migliorare il settimo e l’ottavo posto ottenuto nelle ultime due annate significherebbe, essenzialmente, qualificarsi ad un torneo europeo superiore rispetto alla Conference di cui ormai la Viola è diventata un’habitué. E dunque o all’Europa League o, meglio ancora, alla Champions, manifestazione dalla quale la Fiorentina manca addirittura da tredici anni e che sarebbe oltretutto l’unica via che può garantire nell’immediato alla società quegli introiti con i quali migliorare il proprio fatturato, già aumentato del 48% dopo il percorso fino alle due finali perse nella passata stagione: giusto per fare un esempio, l’approdo alla fase a gironi di questa edizioni di Champions ha portato nelle casse dei 32 club partecipanti 15,64 milioni di euro, ovvero circa l’80% di quanto incassato dai viola in tutta la scorsa Conference (per non parlare dei premi garantiti da botteghino, diritti tv e market pool). 

“A volte” diceva Paulo Coelho, “è necessario decidere tra una cosa a cui si è abituati e un’altra che ci piacerebbe conoscere”. La sete di conoscenza di Italiano a Firenze è appena iniziata.