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IL TEMPO STRINGE

di Simone Bernabei

La lite fra Delio Rossi e Adem Ljajic, oltre a danneggiare l’immagine della Fiorentina, costringerà la società viola agli straordinari sul mercato. Seguendo ciò che disse uno shockato Andrea Della Valle dopo Fiorentina-Novara, l’allenatore della Fiorentina del prossimo anno sarebbe dovuto essere, come da contratto, Delio Rossi. Il minuto di black out, però, ha cancellato anche questa certezza, e allora oltre al direttore sportivo (dopo la separazione con Corvino) e a buona parte dei giocatori, ci si dovrà mettere all’opera anche per trovare un nuovo allenatore. Guerini ha la fiducia della società, ma è ben consapevole di essere un traghettatore e del fatto che a fine anno tornerà dietro una scrivania.
Direttore sportivo, allenatore e giocatori. In pratica, ripartire da zero. I giocatori (che poi sono quelli che realmente interessano ai tifosi), in questa rivoluzione, saranno solo gli ultimi a comparire. Prima di tutto c’è da pensare al diesse del dopo Corvino. Poi, o magari contemporaneamente, all’allenatore. Si perché a seconda del dirigente che arriverà (Della Valle ha confidato comunque di avere già tutto chiaro in testa), cambierà anche l’allenatore. Se, per esempio, a Firenze dovesse arrivare Giovanni Sartori dal Chievo, è possibile che l’attuale uomo di Campedelli si diriga verso Bologna per provare a portare a Firenze Stefano Pioli, da lui lanciato a Verona. Se invece l’eredità di Corvino dovesse essere raccolta da Lo Monaco, il nome di Montella scalerebbe più di una posizione nella classifica. Sono solo due esempi, ma esemplificativi di  quanto nel mondo del calcio i rapporti interpersonali possano indirizzare anche le trattative. In ordine sparso, poi, sotto osservazione sono stati tenuti Lele Oriali, Riccardo Bigon, Pino Vitale ed il duo romanista Franco Baldini-Walter Sabatini. Come allenatori, invece, impossibile non citare i sogni quasi irrealizzabili Spalletti e Prandelli.
Ecco, scelte queste due figure, sarà la volta dei calciatori: prima le cessioni, poi gli acquisti. E alla luce del grande lavoro da fare, è facile capire quanto sia fortemente necessaria una certa celerità nelle decisioni, o magari semplicemente negli annunci. Era giusto aspettare la salvezza, ma le squadre di calcio, da sempre, si iniziano a pensare, costruire e assemblare prima della fine del campionato. Questa dead line sta scadendo, e la voglia dei tifosi di guardare al futuro per dimenticare il recente passato è davvero tanta.