IL TIFO AL TEMPO DEL COVID-19: RIPARTIAMO COL TRIO STELLARE INCITA IL V. C. ARCIDOSSO
Fra pochi giorni riparte il campionato e ci concentreremo di nuovo sulle sorti della nostra Fiorentina, sul campo e non solo sui discorsi. Noi tifosi non saremo sugli spalti ma trepideremo dalle nostre abitazioni, con i nostri cari, consci che il calcio senza la gente sugli spalti ha poca anima. Oggi chiude questa rubrica dedicata a tutti loro, a chi soffre e gioisce per i colori viola, a chi ama Firenze e la Fiorentina anche a distanza di centinaia di chilometri e sa trasmettere passione e dedizione quasi da commuovere. Finisco questo mio viaggio con il Viola Club Arcidosso e il suo Presidente Mario Crociani.
Caro Mario, si riparte. Con quale spirito vedrai la prima partita della Fiorentina contro il Brescia?
“Sicuramente positivo e fiducioso. Non ci sarà il vantaggio di giocare davanti al pubblico amico ma credo che la squadra possa prendere i tre punti in gioco, fondamentali per il proseguo di questa nuova parte del campionato.”
Si riparte con Ribery in campo? Col trio Ribery, Chiesa, Vlahovic?
“Potrebbe essere un po’ sbilanciata in avanti la squadra, ma assolutamente col nostro trio stellare! Ho sentito che Antognoni ha detto che il francese ha dei risentimenti alla caviglia ma spero che non sia niente di preoccupante. Se può giocare deve andare in campo dall’inizio, anche per premiare la sua costanza e volontà di recuperare. Il suo lavoro al centro sportivo prima delle 7 del mattino è un esempio per tutti.”
Fra poco sarebbe partito il calciomercato. Cosa ti aspetti per il futuro viola?
“Ho piena fiducia in Rocco e qualcosa di importante sarà fatto di sicuro. Vorrei che i nostri gioielli restassero a Firenze ma se qualcuno si deve sacrificare che sia Chiesa e non Castrovilli. La nuova dirigenza fa una buona gestione perché non pensa solo con i soldi ma con l’anima.”
Cosa ci lascerà questo triste periodo che speriamo stia finendo?
“Tante ferite purtroppo, anche in chi non ha avuto niente. Siamo indeboliti nel morale, a livello psicologico anche se dalle nostre parti, nella provincia di Grosseto, ci sono stati pochi contagi. Nel nostro paese per fortuna solo un decesso. Speriamo soprattutto che non arrivi la seconda ondata del virus che alcuni prevedono.”
Torniamo a parlare di voi per il vostro viola club. Raccontaci la vostra storia.
“Siamo nati il 6 agosto 1981 per iniziativa di 5-6 tifosi. All’inizio eravamo 30-40 persone ma siamo cresciuti di anno in anno fino ad arrivare ad un massimo di 282. Il settembre scorso siamo stati premiati a Firenze come terzo club per numero di iscritti, praticamente il 50% del paese è dei nostri! Alla premiazione sono andati alcuni soci di Firenze e uno di loro ha messo la nostra sciarpa al collo di Rocco. Ad Arcidosso ci sono “strisciati” ma nessun gruppo di quelle tifoserie, noi siamo l’unico club ufficiale calcistico. Loro si ritrovano in pochi intimi mentre noi facciamo cene con 70/80 persone, sul campo purtroppo vincono loro, ma per organizzazione e passione non abbiamo rivali. Abbiamo una nuova e confortevole sede dalla quale seguiamo le partite della Fiorentina e fra il primo e secondo tempo facciamo sempre un rinfresco. E’ lo spirito giusto, quello che mi piace abbia il nostro gruppo. Vorrei anche ricordare che il Viola Club nel 2002, nel periodo della Florentia Viola, ha aggiunto nella sua intestazione il nome di Angelo Mazzarelli, dirigente fondatore defunto a 39 anni.”
L’importanza di tramandare la fede viola di padre in figlio trova da voi un esempio lampante col nostro Pietro Lazzerini.
“E’ vero. Pietro è un nostro socio e ha voluto iscrivere subito anche Duccio, il suo bambino. Buon sangue non mente! Tra i nostri tesserati ci sono infatti 40 ragazzini figli e nipoti di soci. E’ bene che capiscano subito da che parte stare, soprattutto da noi dove nelle scuole ci sono tanti tifosi a strisce.”
Ci racconti qualche episodio carino legato al vostro club?
“Continuo a parlare di bambini e di futuro. Mi riferisco all’iniziativa che vede i bambini in campo ad accompagnare i calciatori. Uno dei nostri, Matteo Cardini, era presente a Firenze nella gara contro la Juve con la maglietta bianconera, ma è stato ricompensato dal fatto di uscire per mano a Ribery. L’altra occasione doveva essere proprio la gara casalinga contro il Brescia e sappiamo bene che adesso è impossibile. Vorrei anche ricordare il gemellaggio nato nel 2016 con il grande Viola Club degli Scoglionati alla festa della castagna qui ad Arcidosso. Vedemmo insieme la partita Cagliari Fiorentina 3-5 e devo dire che l’incontro ha portato fortuna alla Viola! Ci siamo rivisti nel 2018 e sarebbe stata la nuova occasione quest’anno ma chissà se sarà possibile. Intanto mi hanno mandato la loro mascherina personalizzata!”
Cosa significa per te la Fiorentina?
“Tanto, è il secondo amore dopo la famiglia e non è tanto per dire. In assoluto è un valore aggiunto alla mia vita.”
E’ l’ultima volta che lo chiedo visto che si torna in campo, ma quale partita vorresti rivivere?
“Per una questione affettiva Fiorentina Sampdoria del maggio ’83 perché è la prima volta che ho portato i miei figli al Franchi e anche perché non l’ho potuta vedere del tutto. La mattina abbiamo fatto i turisti per Firenze perché era una bella giornata, ma arrivati allo stadio è venuto giù il diluvio tanto che siamo venuti via quasi subito e con la Fiorentina in svantaggio per 0-1. Quando siamo arrivati all’auto, tutti bagnati, abbiamo sentito il boato del pareggio di Miani e per fortuna il risultato finale ci ha visti vincenti per 3-1.”
La Signora in viola