IL TIFO AL TEMPO DEL COVID19: JOE IMPAZZITO PER LA VESPINA DEL V.C. ACCADEMIA
Rocco Commisso ci manca molto anche se abbiamo sentito le sue parole pochi giorni fa. Abbiamo però a Firenze suo figlio Joseph e soprattutto Joe Barone che si è reso protagonista di una simpatica passerella su una Vespa 50 gialla davanti al Centro Sportivo. A parte che è andato in giro senza casco, ma gli perdoniamo tutto visti i pochi metri percorsi, volevamo sapere come si è generato questo simpatico siparietto e abbiamo contatto Alessandro Babbei presidente del Viola Club Accademia di Scandicci.
Parliamo con te, Alessandro, perché abbiamo scoperto che il proprietario della Vespina è Tiziano Borelli del tuo Viola Club.
“Esatto, Tiziano è un nostro consigliere ed un appassionato della Vespa che ha comprato e rimessa in sesto. Voleva fotografarla davanti ai vari monumenti di Firenze ed è passato anche dallo stadio, che simboleggia la Fiorentina e l’amore che abbiamo per lei. Casualmente, senza niente di concordato o preparato, si è trovato davanti Joe Barone che è letteralmente impazzito alla visione di questa particolare Vespa, ha fatto un sacco di domande ed ha chiesto lui di poterla guidare. In America, infatti, sono innamorati di questo mezzo.”
Ti corre l’obbligo di parlarci del tuo Viola Club.
“Nasce nel 2014 dall’idea di cinque tifosi che sono, siamo, i fondatori del gruppo. La grande passione per la Fiorentina ci ha fatto venire l’idea di creare un club a Scandicci e il nostro luogo di incontro è il Bar Mario e la Tabaccheria Lunghi in Piazza Matteotti. Considerato che a Firenze hanno il Bar Marisa che viene considerato l’Università del calcio, noi abbiamo chiamato il nostro club Accademia perché anche da noi luogo di massima espressione del tifo viola. Eravamo partiti con addirittura 227 soci ma, con lo spengersi della Fiorentina, siamo calati ma in fase di ripresa con l’avvento di Rocco. Ora siamo circa 110 soci e il nostro slogan è “AI EV E DRIM nì cassetto…che lo vedrò ì terzo scudetto?” che campeggia su maglie e sciarpe e non potevamo prevedere quanto sarebbe diventato simpatico questo slang americano maccheronico con l’avvento di Commisso. E poi se non si vince con lui il terzo scudetto…”
Oltre che nel tifo, siete molto attivi nella solidarietà.
“Quando abbiamo formato il nostro gruppo volevamo che avesse anche un impegno sociale, che si potesse essere vicini alle esigenze e alle problematiche di Scandicci. Se si riesce a raccogliere persone intorno al calcio, possiamo anche raccogliere fondi per aiutare il prossimo. Sosteniamo molte associazioni come quella di Niccolò Ciatti, Spingi la Vita, abbiamo acquistato delle attrezzature per il reparto pediatrico di Torregalli e abbiamo acquistato un defibrillatore per Piazza Matteotti. L’iniziativa che ci ha coinvolto di più è quella legata ad un’associazione del Comune di Scandicci che si occupa di portare ragazzi con altissimi deficit fisici o psichiatrici ai centri estivi, perché è un grande impegno e ci vuole un accompagnatore per persona e i costi sono molto alti. E’ bello unire la nostra fede viola con la possibilità di fare del bene a chi ha bisogno. In questo il presidente della Fiorentina è un esempio se si guarda a quanto ha fatto con le raccolte fondi contro il Covid.”
Torniamo allora a Rocco. Cosa ti ha colpito delle sue ultime esternazioni?
“Mi ha colpito molto la forza di questo imprenditore e la sua voglia di regalarci un nuovo stadio. Dico che devono trovare il sistema di aiutarlo velocemente, facciano ciò che vogliono, dove vogliono ma lo facciano. Non sfruttare la sua energia e la sua voglia di fare sarebbe un grave errore.”
Credi che stadio e squadra siano legati o sono progetti che viaggiano separatamente?
“Non li lego, non ci credo. Avere lo stadio di proprietà, con le varie strutture commerciali, alberghi e ristoranti, non aiuta la squadra con introiti diretti, ma aumenta il valore della società nel fatturato e nella credibilità con banche e verso il mondo del calcio. Visto che sono poche ancora le squadre con lo stadio di proprietà, credo che sia bene sfruttare il momento per crescere di livello.”
Fra poco si riparte col calcio giocato, che cosa ti aspetti da questo nuovo campionato?
“E’ tanto che siamo fermi, abbiamo lasciato la Fiorentina in tredicesima posizione ma vorrei che in questo nuovo inizio si provasse a lottare per entrare in Europa League.”
Domande di rito, la Fiorentina cos’è per te e per i tuoi soci?
“La Fiorentina per noi è come Firenze e tutto quello che rappresenta. Per noi vale come nella storia Lorenzo dè Medici, nei monumenti Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio, il Duomo, l’Arno e il suo paesaggio, nella tavola la nostra amata bistecca. E’ bellezza e arte, è amore e senso di appartenenza.”
La partita che vorreste rivivere?
“Per tutti è senza dubbio il 4-2 contro la Juventus perché anche quella partita fa parte della storia e delle bellezze di Firenze. Abbiamo però anche l’opzione Liverpool Fiorentina 1-2 con reti di Jorgensen e Gilardino. In quel momento si pensava di avere avuto il passaporto per entrare fra le grandi ma purtroppo così non è stato.”
La Signora in viola