IL TIFOSO A FV, Lettera aperta alla Fiorentina
All'interno degli approfondimenti odierni sul momento della Fiorentina, Firenzeviola.it dà volentieri voce anche ai suoi lettori, per questo riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, tifoso viola ed ex abbonato di Curva Fiesole che bene spiega lo stato d'animo di una fetta sempre più ampia della tifoseria.
Gentile Direttore di Firenzeviola, chi le scrive è un tifoso viola che si chiede semplicemente quanto ancora dovremo sopportare tutto questo. Quanto ancora dovremo sentirci trattati in tale modo da personaggi che, diciamolo, con Firenze non hanno niente a che fare? Né col sangue, né con la passione, né con l’ironia che ci caratterizza. Già in passato mi trovai a sottolineare tramite queste pagine quanto fosse fuori luogo l’atteggiamento di questa proprietà nei confronti della nostra città. Per tanti motivi. Non solo a livello sportivo in senso stretto, ma come comunicazione, atteggiamento e rispetto in genere. Dall’inizio di questa storia ad oggi continuo a ritenere che siamo molto a credito. Si sa, al peggio non c’è mai fine.
Son passati allenatori, cessioni, mancati acquisti in momenti delicati, rivoluzioni, progetti, ripartenze e sembra che si vada sempre più in basso. Ogni volta siamo a dirci che ciò a cui assistiamo sbalorditi sia il fondo del barile e ogni volta ci accorgiamo che c’è qualcosa di più basso, più svilente. Ogni volta dobbiamo sentirci prendere in giro con parole gettate al vento. Ormai questo peraltro avviene da tempo non più in prima persona, ma per bocca di terzi che ci informano circa “il pensiero della proprietà”. Nemmeno siamo più degni di una assunzione di responsabilità diretta. Ieri dopo il tramonto, la parte tecnica della vicenda è stata superata dall’ennesima sequenza di parole che poi a rileggerle, vien da pensare che era meglio il silenzio.
Nella troppo breve parte dedicata alle scuse, si parla subito di “squadra ammirata fino ad oggi”. Tanto per mettere un primo paletto ai lettori. Ma a quale squadra si riferisce? E poi…il colpo di genio…non ci sono le condizioni per lavorare serenamente. E infine, di nuovo, il vittimismo che permea questa proprietà e i suoi “esegeti”: una frecciatina al mancato apprezzamento per l’abbassamento del monte ingaggi che emerge ad ogni occasione come unico punto reale di interesse per questa società. Ennesima occasione persa. Puoi scegliere mille parole per spiegare l’ennesima disfatta sportiva che, peraltro, segue la precedente e quindi tu pensi che già ci sia stato un confronto. Un lavoro su testa e cuore di questi dipendenti durante la settimana.
E invece no. Ti scusi un secondo, e subito attacchi a tua volta, verso l’esterno, di nuovo. Attacchi la passione (troppa?) di una città che ha visto in 15 anni di tutto, patito le peggiori figure calcistiche ed extra calcistiche, di tutto meno che un trofeo. Attacchi di nuovo l’esterno. Attacchi i giornalisti (senza citarli, l’hai fatto altre mille volte comunque, nemmeno scendessero loro in campo), attacchi l’humus (la città? la passione? L’ironia il sarcasmo?) Hai migliaia di abbonati anche quest’anno. Ma pensare a fare un po' di autocritica no? Mai? Chiamare a raccolta i tuoi padroni no? Uscire e dire (anche falsamente, preferibile, almeno salviamo la forma) che si apre un momento di seria riflessione tecnica?
Abbiamo visto nel tempo trattare a pesci in faccia persone che avevano onore e “palle” per questa maglia e questa città con un piglio insopportabile e sotto il nome di “progetto” prima e “ripartenza” poi. Abbiamo visto interrompere progetti tecnici con allenatori come Prandelli, Montella, anche con il “non simpatico” Paulo Sousa. Si può discutere di tutto, come piace a noi fiorentini, ma che fosse sempre colpa loro, fossero sempre traditori, par troppo. tutti con voi ce l’hanno. Uniche vittime in un mondo cattivo.
Finiti gli allenatori e i giocatori su cui scaricare le colpe, in totale assenza della proprietà (offesa, cosi ci dicono), si passa a prendere a pesci in faccia (ulteriormente, vedi quanto già accaduto ai tempi dei "clienti") le persone che la domenica vanno allo stadio? Gli striscioni ironici? L’ambiente, non meglio specificato, che non permette di svolgere serenamente il lavoro...quale lavoro? Quale è il vostro lavoro ce lo volete chiarire una volta per tutte e riuscite a farlo parlando di calcio e non di soldi e monte ingaggi? O a mantenere una delle parole che in merito avete detto nei mesi? Mi domando quale sia il loro scopo. Farci perdere la passione? Vivacchiare sulla nostra Fiorentina per motivi extra (plusvalenze) e pure nel silenzio del giornalismo, della passione polemica tipica della città e nel silenzio di uno stadio vuoto?
A che pro tutto questo strazio, questa lenta agonia che chiamano autogestione? E con questo sottofondo di “poveri noi, abbiamo fatto tanto e nemmeno ci dite bravi” che aleggia sempre. La seconda domanda è invece quella che, pensando al futuro, è l’unica che mi preme e sulla quale si può forse provare a sentirsi partecipi. Ad attivarsi. Quanto c’è di vero nelle offerte ricevute e rifiutate dalla proprietà per levarsi di torno? (“levarsi di torno” è eccessivamente ironico…?)
E si potrebbe aprire un filone quotidiano di interesse e di approfondimento giornalistico su questo argomento? Perché sentir dire che ci sono già offerte, ma son state rifiutate, (se vero) rischia di essere la cosa peggiore di tutte. L’ennesima presa in giro. Potrebbe denotare un ulteriore modo di vivacchiare da parte loro, in attesa di capire se questo benedetto stadio (i suoi introiti, dal loro punto di vista, immagino), si farà o meno. Con in ballo però la morte della nostra passione, mentre loro capiscono se possono farci degli utili con noi e rifiutano offerte non in linea con le loro pretese. Beh, qualcuno glielo dica forte e chiaro: continueranno a vivacchiare in un ambiente che non li lascia lavorare sereni, se questo è il loro modo di lavorare.
Perché questa città non mollerà mai. Il nostro DNA nessun DV e nessuno dei loro dipendenti lo cambierà, mai. Noi, nel bene e nel male, ci sentiamo parecchio per la Fiorentina (non come certi dipendenti moderni che parlano a vanvera) e se le cose non vanno continueremo a dirlo, polemici e ironici. Se ne facciano una ragione. Come noi ce la siamo fatta della loro “presenza” da ospiti sgraditi nella nostra città e che attendiamo educatamente, come si conviene con gli ospiti, che si tolgano dai tre passi.
Cordialmente, un tifoso deluso.
Daniele.