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IMPATTO SOFT, MA NON TROPPO

di Iacopo Barlotti

Centosessantadue minuti giocati, con 1 gettone dal primo minuto e 1 gol segnato. E' il bilancio complessivo dei neoacquisti viola, quelli di gennaio, che hanno avuto ad oggi un impatto piuttosto soft nella Fiorentina. La partita contro il Chievo è stata la prima che ha evidenziato l'apporto del mercato invernale: domenica si sono registrati infatti l'esordio dal primo minuto di Compper e il primo gol di Larrondo.
Nel dettaglio, fra i giocatori arrivati nell'ultima sessione di mercato, Larrondo è quello che ha totalizzato più presenze (3), con 42' giocati e 1 gol; Compper è quello che ha totalizzato più minuti (90, contro il Chievo, in 1 sola presenza); Sissoko ha raccolto 30' in 2 spezzoni (più una panchina). Niente da fare, invece, per Wolski e Giuseppe Rossi. Entrambi sono reduci da (gravi) infortuni: il giovane polacco si era infortunato nel giugno scorso e ancora deve trovare la condizione giusta. Il 1° febbraio, durante la presentazione alla stampa, Wolski aveva parlato di “due settimane” come tempistica per tornare in campo, ma evidentemente quando siamo quasi a metà marzo i tempi non sono ancora maturi. Per quanto riguarda Rossi, è evidente che Pepito in prospettiva può essere il colpo migliore della stagione 2013/14: lui sogna di rientrare contro la Sampdoria (a fine aprile), la Fiorentina potrebbe mostrarsi molto più prudente. Infine Vecino: è arrivato, ma sarà ufficialmente un giocatore viola solo dalla prossima stagione.

D'altra parte il ds Pradè è stato chiaro: “Solo due degli arrivi di gennaio sono per l'immediato: Compper e Sissoko. Gli altri sono acquisti per il futuro”. Ma dando un rapido sguardo alle altre squadre, scopriamo che il boom a gennaio l'hanno fatto in  pochi: il Milan (con Balotelli), il Siena (con Emeghara) e forse l'Atalanta (con Livaja). Nel Napoli, da alcuni giudicata squadra che meglio si è mossa a gennaio, Calaiò, Armero e Rolando non stanno certo facendo faville; la Juve si è accontentata di Peluso e Anelka, pensando a giugno (Llorente); l'Inter, dopo il crack di Milito, è rimasta col rimpianto di aver ceduto Livaja e Coutinho, mentre Kovacic è un colpo in ottica futura; la Roma ha preso solo Torosidis. Insomma, la Fiorentina fa bene a guardare al futuro e pensare al domani: sperando, oggi, che i “vecchi” non tradiscano.