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IMPRESA ALL'OLIMPICO

di Tommaso Loreto

Giusto per farsi un'idea più chiara. La Fiorentina non trovava sei vittorie consecutive più o meno da tre anni. In quel caso, però, andava considerato il passaggio di testimone da Montella a Sousa, con la squadra che chiuse il campionato con 5 vittorie salvo aprire quello nuovo con un'altra vittoria. Per tornare a sei vittorie di fila nella stessa stagione, invece, è necessario tornare agli anni '60 e a miti chiamati Hamrin o Montuori.

Non solo. Nelle ultime cinque sfide giocate all'Olimpico contro la Roma la Fiorentina aveva sempre solo raccolto sconfitte.  L'ultima vittoria in A risaliva alla stagione 2011/2012 (segnarono Jovetic e Lazzari), anche se una parziale soddisfazione era arrivata in Europa League più recentemente.

C'è un unico gol al passivo nelle ultime sei partite, quello di Belotti subito a Torino, poi la difesa e Sportiello non hanno più raccolto palloni in fondo alla rete. Mentre il Cholito Simeone con il gol segnato all'Olimpico tocca la doppia cifra nei marcatori della squadra arrivando a quota dieci gol. Con i tre punti di Roma, e i pareggi di Samp e Atalanta, i viola sono da soli al settimo posto con due punti di vantaggio (e un occhio al Milan che deve giocare con il Sassuolo).

Al di là dei numeri e delle cifre è nella prova corale della Fiorentina, l'ennesima, che risiede la nuova forza di questa squadra. Che gioca esattamente come si è mostrata nel momento della tragedia. Quell'unità dolorosa vissuta nei giorni della perdita del Capitano si è tramutata in un gioco che va oltre tecnica e tattica. E forse anche la logica.

Perchè anche nella costante sofferenza vissuta del secondo tempo di ieri - ed era inevitabilel'identità di questo gruppo non è mai venuta meno.  Merito del tecnico e di chi lo sta seguendo come tutti i suoi giocatori. In grado di coltivare il sogno di un'impresa che si sta facendo sempre più concreta. Partita dopo partita. 


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