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IN BILICO

di Tommaso Loreto

Sembrava soltanto una boutade. Di quelle tipiche del finale di calciomercato. Storie che s'intrecciano in poche ore, dopo mesi passati in apparente stasi. Anche così d'altronde si svolgono le trattative. E nel nostro caso specifico, tra l'arrivo di Micah Richards e quello di Milan Badelj, entrambi sul fil di lana, pareva che davvero le voci su un'eventuale partenza di Pasqual fossero pura fantasia.

Lui che era diventato un pilastro della Fiorentina dei Della Valle. Lui che, col tempo, e al di là della scelta di Montella di far girare la fascia nello spogliatoio, si era meritato persino l'appellattivo di "capitano storico" del gruppo. D'altronde, soltanto in ambito di anzianità, ne avrebbe avuto tutto il diritto. Ma non solo per questo, con gli anni, Pasqual è diventato uomo immagine della Fiorentina. Anche per lo stile, mai sopra le righe, nemmeno nei momenti più complicati come gli ultimi anni di Prandelli.

E invece, in quell'ultimo giorno di mercato di qualche mese fa, il Milan aveva fatto proprio sul serio. Con l'input avviato dallo stesso Pippo Inzaghi (alla ricerca di alternative sulle fasce) e tramutato in atto concreto dall'a.d. Galliani. La Fiorentina, in quelle ore a ridosso del triplice fischio delle trattative estive, mise Pasqual di fronte alla scelta di andarsene o meno, anche perchè l'offerta non era poi così del tutto insoddisfacente.

Adesso che il mercato è di nuovo alle porte, per Pasqual lo scenario sembra più in linea con le ultime ore dell'estate appena passata che non con gli anni spesi in viola. Roma e Milan continuano a monitorarlo, lui che avrà il contratto in scadenza per ora non sembra nemmeno pensarci, anche per una dialettica sempre attenta da parte dell'agente. Imprevisti del mercato che possono stravolgere qualsiasi scenario. E in effetti, fa davvero strano pensare che dopo tanti anni Pasqual potrebbe anche lasciare Firenze, ma forse mai come oggi la posizione del "capitano" appare in bilico.