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IN CAMPO E FUORI

di Tommaso Loreto

Comincia il ritiro, rotola il pallone mentre Italiano non interrompe nemmeno per un attimo il suo dialogo nel corso degli allenamenti. A proposito, fin dalle prime prove il 433 trova già conferme interessanti tra l'immediato sigillo di Vlahovic e la prima acrobazia di Sottil. Fin qui la routine appena avviata di una squadra che tra un mese scenderà in campo per i primi impegni ufficiali. L’esordio in Coppa Italia, a ferragosto, poi quello in campionato con un calendario che si preannuncia già bello tosto. Una prima fase di valutazione, quella di Moena, cui in teoria seguirà il mercato vero e proprio, per arrivare ai primi di settembre con l’organico definitivo.

Che l’avvicinamento all’apertura della nuova stagione non fosse stata semplice lo conferma il burrascoso rapporto con Gattuso subito naufragato, ma adesso i viola si ritrovano a gestire anche una situazione ambientale diversa da quella che aveva contraddistinto le prime due estati della gestione Commisso, come minimo delusa per una separazione da Antognoni che comunque la si pensi somiglia tanto al taglio di un cordone ombelicale. E d’altronde non più tardi di ieri la stessa tifoseria ha preso posizione con striscioni eloquenti.

Così quell’opera di ricostruzione di una precisa identità, già annunciata e affidata (sul campo) certamente alle idee di Italiano e a quanto si materializzerà sul mercato in entrata e in uscita, dovrà essere portata avanti con buone dosi di cautela e attenzione. Perchè più di una scelta presa dalla società nel recentissimo passato non pare aver raccolto troppo consenso.