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IN PRINCIPIO FU LA VAR: VIOLA ALL'OLIMPICO UN MESE DOPO

di Andrea Giannattasio

Da quel 26 novembre sembra essere passata un’eternità. Eppure è stato proprio a partire da quel’1-1 raggiunto in extremis (e con merito) all’Olimpico contro la Lazio che la Fiorentina ha iniziato la sua marcia d’avvicinamento verso le zone medio alte della classifica. Da quel giorno infatti, la squadra viola non soltanto non ha più subito gol in campionato (attualmente l’inviolabilità di Sportiello è salita a 425’) ma ha dimostrato di aver trovato un’idea precisa di gioco, in grado di adattarsi a più moduli (dal 4-3-3 Pioli è più volte passato a gara in corso alla difesa a tre prima di varare il 3-5-2 dall’inizio contro il Cagliari venerdì scorso).

Tutto merito della… VAR. O almeno, piace pensare che sia andata proprio così. Perché se al termine del match contro la squadra di Inzaghi di un mese fa per la Fiorentina fosse arrivata la 7a sconfitta in campionato, le cose per i viola non si sarebbero forse messe a posto così in fretta. Ecco perché la gara di questa sera con la Lazio assume un valore ben preciso, visto che rispetto a un mese fa l’undici che Pioli proporrà in campo all’Olimpico affronterà la partita con uno spirito diverso da quello con cui la Viola si era presentata nella Capitale a fine novembre. 

Da quel giorno infatti, come detto, non solo la Fiorentina non ha più perso e subito gol in A ma è passata dal 12° posto all’attuale 8°, accorciando le distanze con l’ultimo piazzamento valido per qualificazione diretta all’Europa League (occupato attualmente dall’accoppiata Sampdoria e Atalanta) da 8 punti a 1 soltanto. Discorso diametralmente opposto per ciò che riguarda la Lazio, che da novembre ad oggi è rimasta al 5° posto ma ha vinto appena due delle successive quattro gare di campionato, dove sono arrivate anche una sconfitta e un pari in extremis contro l’Atalanta, riuscendo a tenere la porta inviolata solo sabato scorso contro il Crotone. Per questo Pioli, adesso, crede all'impresa.