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IN RISERVA

di Matteo Magrini

La Fiorentina è in riserva. Ed è anche comprensibile. Dopo tre mesi e mezzo vissuti su ritmi elevatissimi e conditi da imprese europee esaltanti, i viola pagano ora dazio alla stanchezza. Fisica sicuramente, ma anche mentale. Eccolo il grande peso che a Verona ha impedito a Gila e compagni di esprimersi sui soliti livelli. La Champions inizia a farsi sentire. Del resto, si sapeva.


Se poi al forcing finale ci arrivi con l'infermeria piena, tutto diventa maledettamente difficile. Alla lunga assenze pesanti come quelle di Gamberini, Mutu, Jovetic e Zanetti le paghi. E' inevitabile. E fossero solo loro. Nella Verona clivense, storicamente accogliente per la Viola, mancava anche Sebastien Frey (e ce ne siamo accorti), e Donadel e Dainelli sono scesi in campo in condizioni che definire precarie è un eufemismo.

E ancora. Vargas e Marchionni recuperati solo all'ultimo, ed un Gilardino che non può rifiatare nemmeno un secondo. Provateci voi a mandarlo in panchina con un Castillo così. Non è cattiveria. L'argentino è semplicemente un calciatore non da Fiorentina. Peccato mica mortale, per carità, ma serve un'alternativa vera, concreta. Che sia Babacar o un nuovo acquisto. Ma serve. Così come necessario appare un intervento a centrocampo. Tre giocatori per due posti sono pochi. Troppo pochi. Soprattutto se uno dei tre si chiama Zanetti. Calciatore sublime, ma spesso alle prese con problemi fisici. Vedere Donadel scendere in campo in quello stato suscita amore per il biondo mediano, ma la convizione che serva un rinforzo si fa sempre più forte. E meno male che c'è Montolivo, ieri uomo ovunque (e se poi non è brillante in tutte le giocate non c'è mica da stupirsi) ma troppo solo per reggere l'urto di un Chievo aggressivo e organizzato come pochi. La conclusione è che criticare questo gruppo è francamente difficile. Semplicemente, è stanco. Ecco perchè va aiutato.



Adesso però, non è il momento del mercato. Per quello ci sarà tempo ed in Fiorentina sanno benissimo cosa fare. "Io non chiedo niente, ma con due-tre innesti di qualità potremmo davvero vivere con serenità il doppio impegno". Non lo dice uno qualunque, ma il Mastro Pranda. Come dire. Dateci una mano, e non ve ne pentirete. Basta guardare la partita di Vargas in quel di Verona per capire le difficoltà giglialte. Se anche la locomotiva sbuffa, vuol dire che la stanchezza c'è. Eccome.

Intanto però c'è da pensare al Milan. L'impegno è mica da ridere, ma non impossibile. Certo, arrivarci in riserva non è il massimo della vita, ma sabato sera la Fiorentina potrebbe stare un po' meglio. Vargas e Marchionni, ali indispensabili per far volare la Viola, avranno una settimana per prepararsi al meglio, e chissà che Gamberini non riesca nel miracolo. Sicuramente rientrerà Frey. E scusate se è poco. E poi c'è l'incognita Jo Jo. Serve come il pane la classe sbarazzina del montenegrino e Prandelli si augura di poterlo mandare in campo.


Siamo all'ultima settimana. Poi sarà sosta. Manca un ultimo, importantissimo sforzo. Il cuore non manca, a questi ragazzi. Lo hanno dimostrato anche ieri (il tentativo stoico di Donadel ne è l'esempio) nonostante un brutto e gelido pomeriggio. Ci sta. Adesso, quel cuore, va mandato oltre l'ostacolo, in attesa che a gennaio arrivino i rinforzi. Perchè servono punti, e perchè questa Fiorentina merita di andare in vacanza serena. Il Natale è vicino e manca solo un ultimo grandissimo regalo. Nonostante l'emergenza, nonostante la spia della riserva sia in rosso fisso. Coraggio Viola.