INAUGURATI I LAVORI AL VIOLA PARK: IMMAGINI E DICHIARAZIONI
Fonte: dalla redazione, Dimitri Conti
13.46 - Terminato ufficialmente l'ultimo intervento di Commisso, e con esso anche la cerimonia.
13.27 - Iniziano le risposte ai tifosi del presidente Rocco Commisso sui social: "Non mi fate piangere... Voglio dare una casa a tutti i ragazzi, anche di 6-7 anni. Io sono come loro, è per il loro futuro il Viola Park. Abbiamo speso tanti soldi per questo centro sportivo: so che i turisti americani vengono qua a comprare vigne, ma prima volevamo preoccuparci per gli altri. Poi vedremo... Saluto i miei compaesani di Marina di Gioiosa, il più bel mare al mondo. La squadra è dei tifosi, non di politici, allenatori o giocatori. Fate il vostro lavoro affinché la politica, la città di Firenze e la Regione capiscano che la Fiorentina è un patrimonio, e come tale deve essere trattata. Ho sempre detto che voglio rimanere qui nell'area metropolitana di Firenze, e prima o poi questo stadio andrà fatto. Quello che voglio dal sindaco è che dica, non domani ma oggi, di mettere tot soldi e coinvolgere le varie archistar che vuole. Ci sto, ma devo capire i benefici che ci saranno. Qualcuno deve dire se le cose si faranno e in quanto tempo, cosi sapremo tutti. Nella velocità dei tempi non ho molta fiducia, poi c'è il fatto che tra un anno e mezzo scadrà la concessione, e lì dovremo capire cosa succederà: questa procedura andrà fatta più velocemente possibile col Comune. La gente dice tante cose, ma questi sono investimenti per il futuro della Fiorentina e mandare avanti il progetto, per portare la Fiorentina ad alti livelli iniziando dal settore giovanile. Voglio dire ai tifosi che siete i primi, e sarete qui ogni tanto a vedere la squadra: sia bimbi che grandi. Come oggi, sarà anche nel futuro: stiamo andando avanti nell'avere questo rapporto più diretto con i nostri tifosi e seguaci. C'è qualcuno però che sa solamente criticare, e siccome io nella mia proprietà faccio quello che voglio, io le critiche le accetto, se sono giuste, ma se cominciano a dire che il mio nome è Rocco Benito, se diffamano la mia persona e quello che è stato per me mio padre, se qualcun altro mi chiama lo Zio d'America, io faccio vedere loro che se non c'è il giusto rispetto, nel centro sportivo non entreranno mai".
Quindi una domanda sul figlio, appassionto del colore viola: "Grida, urla ed è sempre con questi ragazzi. Noi della nostra famiglia non abbiamo criticato mai uno dei nostri, se non in privato. Ai ragazzi della Primavera per esempio ho detto di fare un po' di pratica con questi rigori... Dal primo giorno che sono a Firenze, ho ricevuto sostegno e supporto. Una cosa che rimane per sempre, da quel giorno ho detto di voler fare qualcosa di importante per gli altri io. Ho due mani, destra e sinistra, per squadra e infrastrutture. All'epoca della Columbia andavo all'università, ma nel mentre lavoravo anche alla Pfizer, quella dei vaccini di oggi, poi uscivo anche con mia moglie e infine facevo con mio fratello la prima discoteca italo-americana di New York. Se dovessi dare retta ad alcuni giornalisti che mi criticano e che forse non hanno fatto niente nella vita, non sarebbe mai esistita Mediacom. Un giorno di questi vorrei parlare anche con Draghi, perché Mediacom ha lo stesso rating del governo italiano presso Standard&Poor's. Parlano molto dell'Atalanta, ma forse non vi ricordate che per tanti anni non sono mai stati in Europa, oppure del Bologna, con il canadese che solo una volta è arrivato nel lato sinistro della classifica. Sono felicissimo, abbiamo vissuto lunghe notti, oggi però abbiamo visto il sole. Ai tifosi chiedo pazienza, vorrei sempre andare fast, fast, fast ma per certe cose non si può fare".
13.25 - Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, si prepara a rispondere alle domande dirette dei tifosi: "Nei grandi campi da golf mettono laghetti, e anche alla Mediacom ho due grandi fontane, bellissime: vorrei un po' di Mediacom qui al Viola Park", una battuta iniziale sul motivo della sua volontà di avere un lago nel Viola Park.
13.24 - Piantumato l'ulivo, c'è anche la benedizione finale di Don Massimiliano Gabbricci.
13.23 - Altre dichiarazioni dell'architetto Marco Casamonti: "Ogni giorno lavoreranno qua 300 persone oltre agli staff che sono dietro progettazione e costruzione. Ogni opera è ingegno dell'uomo, ci vogliono braccia e testa".
13.21 - Così invece Federico de Sinopoli, presidente dell'ATF: "Questo è un presidente molto diverso da quello cui siamo stati abituati. Il centro sportivo è un sogno, e ci stiamo immaginando quale sarà il risultato finale. Bella questa cerimonia".
13.20 - Parola al giovane Mattia Fiorini della Primavera: "Siamo orgogliosi di appartenere a questa società, siamo veramente contenti e diciamo grazie al presidente". Quindi parole di elogio nei suoi confronti sia da Commisso che da Barone.
13.19 - "Vediamo come sarà la nostra casa futura, è bellissimo. Ringraziamo il presidente e la sua famiglia, fin dall'inizio ha dimostrato di volere una famiglia unita e finalmente staremo tutti insieme", così Stephanie Ohrstrom, portiere della Fiorentina Femminile.
13.18 - Risuona l'inno della Fiorentina, mentre uno per uno, dotati di pala, Commisso, i dirigenti e tutti gli ospiti presenti, tra cui si nota pure il ds viola Daniele Pradè, si accingono a coprire di terra l'albero.
13.16 - Mentre viene intervistato il proprietario dell'azienda Vannucci dal quale arriva, felice di poter partecipare, l'ulivo impiantato viene portato dal mezzo pesante.
13.14 - Terminata la benedizione di don Massimiliano, sono stati inseriti dei messaggi all'interno di alcuni bussolotti, che saranno seppelliti assieme all'albero.
13.10 - Si comincia con la benedizione del parroco, don Max.
13.09 - Ultimati i preparativi, c'è anche il parroco, don Massimiliano Gabbricci, designato per la benedizione della cappella. Commisso, la sua famiglia, e tutti gli ospiti presenti sono vestiti da addetti al cantiere, con tanto di caschetto di sicurezza e mascherina, mettendo in scena l'azione simbolica.
13.02 - Termina la fase della conferenza stampa, ora è il momento della posa del primo albero. I protagonisti lasciano la postazione per la conferenza e si dirigono nell'area prescelta.
12.58 - Altra domanda, stavolta sulle infrastrutture. Commisso: "Ho già detto che ho due mani, una per le infrastrutture e l'altra per la squadra. Se non cominciavo due anni fa, quando si faceva questo centro sportivo? Lo stadio, se si farà, ci vorranno anni. Ora a Campo di Marte lo fa il sindaco con il Comune, mentre di Campi Bisenzio non si sa niente: non posso spendere certi soldi se non so che c'è la volontà di chi è interessato ad andare avanti. Parlo della Regione Toscana, del sindaco Nardella e del sindaco Fossi. La mia voglia sarebbe quella di finire prima possibile questo progetto, anche se ammetto che forse i miei desideri di finire tutto entro un anno erano impossibili. Diciotto mesi per i lavori vanno bene". Si rivolge poi a Giovanni Nigro, costruttore: "Tuo padre è venuto qualche giorno fa quando abbiamo firmato i contratti, e non ho mai visto nessuno così orgoglioso del proprio figlio".
12.52 - Domanda dell'intervistatrice a proposito di Mediacom, con l'ausilio di diapositive. Risponde Commisso: "Lì è dove prendo un sacco di soldi e li porto in Italia, ecco cos'è. Abbiamo costruito la sede nuova, e senza neanche un piano. Eppure sento Giani, presidente della Toscana, che vuole i piani. Grazie a Dio l'azienda è andata molto meglio col Covid, perché portiamo la banda larga nelle case, tra didattica a distanza e video-conferenze, c'è bisogno. Tra tre settimane si saprà, ma questo sarà il migliore anno di Mediacom. La sede ci è costata, e mi vergogno di dirlo, visto che è un'azienda di 2,2 miliardi di fatturato, 35 milioni di euro. Qui si arriverà a 85, e dico che sia Pontello che Cecchi Gori che Della Valle, tutti e tre insieme, hanno speso meno a comprare la squadra di quanto ho messo io per fare il centro sportivo. Ma andiamo avanti, perché chi mi critica dice solo quello che vuole... Nessuna società tra Atalanta, Bologna, Napoli, Torino e altre è stata comprata coi soldi che sto mettendo io in questo centro sportivo, anche perché molte sono passate di mano quasi in fallimento. Sarà il più costoso centro sportivo nella storia d'Italia, e voglio ringraziare tutti. Un giorno di questi, forse quest'anno, quando quegli alberi (indica, ndr) faranno le olive, sarò felice di dedicare il primo olio a mia moglie, si chiamerà Olio Caterina".
12.37 - Arriva il momento più atteso. Parla il presidente Rocco Commisso: "Il percorso è stato lungo, c'è molta gente da ringraziare. Ognuno di noi è orgoglioso di quanto fatto finora, comincio da quanto ho detto quasi due anni fa: sono venuto in Italia a dare indietro quanto mi ha dato, l'opportunità avuta grazie ai sacrifici di mia madre e mio padre di fare successo in America. Alla mia età mi sono detto: ora o mai più, e il calcio per me è sempre stato fondamentale. Senza di quello non avrei mai preso le borse di studio. Dopo tante proposte, ho parlato con mia moglie: la amo dal '73 e mi ha chiesto di prendere almeno la squadra di una bella città visto che dovevamo andare in Italia. Poi devo dire che lei è stata strumentale per questo progetto: quando i costi si alzavano, mi convinceva a fare comunque qualcosa di bello. Nel mio secondo viaggio, quando ero Magnifico Messere, mi è venuto a parlare Casini e da lì abbiamo cominciato tutto. Poi però per esempio non potevo venire a vedere l'area, perché c'erano cani e persone con cui avrei rischiato, in più c'era una discarica aperta. Nei terreni Guicciardini non sono mai andato a vedere, altrimenti forse neanche li avrei presi! Poi c'è un laghetto con dei muri romani: per conservarli, abbiamo dovuto cambiare tutto il progetto dell'edificio. Questa sarà la principale sede della Fiorentina, ci sarà pure il mio ufficio anche se l'hanno fatto troppo in alto per un povero vecchio come me, al quale non hanno fatto costruire l'ascensore! Questa è una villa del 1960, e la Soprintendenza voleva che mantenessimo: abbiamo detto ok, qui a Bagno a Ripoli c'è stato un consenso quasi totale grazie al sindaco. Sono molto orgoglioso". Quindi chiama a sé Giovanni Nigro, un giovane calabrese addetto ai lavori di costruzione: "Lui e Gabriele porteranno ragazzi da Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Campania: mi fa piacere dare lavoro ai miei compaesani del sud, e spero che capirete quanto sia orgoglioso di questo. Il Wall Street Journal ha descritto l'Italia come un'economia messa malissimo, e io dico che le cose come vanno sono impossibili. Incredibile: torno in Italia, e non mi fanno spendere e investire. Vorrei che il sindaco Casini spiegasse a tutti come si fanno le cose. Ora deve arrivare la tramvia qui, voglio vedere chi finirà prima i lavori. La situazione pubblica, purtroppo, non può fare fast, fast, fast come il privato perché è condizionata dalla burocrazia, un problema italiano. Con la burocrazia l'Italia non andrà mai avanti. Fatemi dire due parole sullo stadio: dico solo che se l'industria del calcio fosse stata di macchine o scarpe, avremmo potuto portare facilmente queste manifatture produttive fuori dall'Italia, come ha fatto la FIAT. Nel calcio no, è difficile, mentre in America si fa: si mettono in competizione stati tra loro, e se la città di New York non fa le cose giuste gli investitori prendono e vanno su altri stadi. Quest'anno ne hanno fatti due: uno a Las Vegas e l'altro a Los Angeles, a duemila chilometri di distanza dalle rispettive squadre. Senza competizione, o si fa come dico o io o non si fa niente, e così si arriva sul tema stadio. La Fiorentina non è scritta né letta solo a Firenze, ha 3 milioni e mezzo di tifosi: vogliamo avere un contatto più diretto con loro, sentiranno sempre da Rocco cos'ha in testa".
12.36 - Riprende la parola, e conclude, Casamonti: "Se si lavorerà con la stessa energia avuta fin qui, finiremo in 18 mesi".
12.32 - Viene proiettato un video di presentazione del Viola Park.
12.21 - Tocca quindi all'architetto Marco Casamonti: "Di solito si getta la prima pietra, una cosa all'insegna del cemento, del calcestruzzo. Materiali nobilissimi, eh, ma stavolta abbiamo pensato di piantare un albero e ringrazio la Fiorentina per l'idea. Perché? Come ha ricordato il sindaco, è un luogo straordinario e come dice il nome, sarà un giardino. Non solo non ne abbiamo tolti, ma ne abbiamo messi diversi, un grande lavoro di paesaggismo. Vogliamo realizzare un luogo di comfort psico-fisico per gli atleti, e congiungere generi e generazioni come mai fatto in nessuna altra città europea. Tutti insieme a girare negli stessi campi e mangiare negli stessi tavoli: una sola grande cucina, per 400 persone. Siamo tutti emozionati, è la costruzione di un sogno, di un pensiero, una cosa che fa vibrare. Progetto viene da proietto, proiettare in avanti un sogno... Appena ho visto Barone, oltre a pensare che fosse simpatico e pragmatico, ho capito che aveva due grandi sogni: centro sportivo e stadio. E ho capito che il primo voleva farlo subito, per gli atleti. Questo periodo Covid per l'Italia è un periodo di trasformazione urbanistica, ma non lo è per il resto del mondo e c'è da pensare che ciò che qui sembra eccezionalmente veloce, in altri paesi pare lento. Sono felice della scelta green del progetto, e il merito di questo va alla committenza. Un'opera di architettura ha padre e madre, e il padre è chi la vuole, chi la pensa e investe. Non esistono progetti di qualità senza committenti di qualità. Anche il Rinascimento è tale per le grandi famiglie che l'hanno voluto, senza committenza non ci sono le opere. Abbiamo girato tutta l'Italia e, ahimé, questo è il più costoso e me ne assumo anche la colpa, ma è uno dei più grandi ed è la casa di un popolo, di una collettività. Il bello per un architetto non è progettare per pochi, ma per molti. In pochi hanno energie e le mettono sul tavolo, ma in tanti ne usufruiscono. Un lavoro, giorno e notte, per 15 mesi... Abbiamo fatto uno studio apposta qua a Bagno a Ripoli, comprando e ristrutturando rapidamente una fabbrica di mattonelle. Avevamo in mente anche lo stadio, ma chi lo sa, quello è un capitolo più difficile, oggi godiamoci questo centro sportivo per cui alcuni hanno lavorato dedicando solo ad esso il loro tempo. Abbiamo dieci campi da gioco, un piccolo stadio da 3000 posti dove giocheranno Primavera e femminile, poi una mini-arena da 1500 posti, dieci campi da gioco, due per maschile e femminile e il resto per le giovanili. Vogliamo prati naturali per la prima squadra, alcuni campi sono parzialmente illuminati, altri no. Abbiamo un grandissimo padiglione eventi per 400 persone, simbolicamente una grande collina: dentro la terra mangeremo e staremo tutti assieme. Vi racconto due aneddoti, quello di Catherine che voleva un luogo di raccoglimento e preghiera, oltre a un lago con fontana invece chiesto da Rocco, che sarà il sistema di drenaggio delle acque".
12.10 - Terminate le foto, riprende la parola Barone: "Oltre un anno fa abbiamo trovato e acquistato i terreni con una trattativa lampo, facendo partire i lavori con persone che ci si sono dedicate giorno e notte. Devo ringraziare il sindaco Casini e i suoi, eccezionali e disponibili. Vogliamo che il Viola Park sia d'eccellenza, e ringrazio Casamonti e lo studio Archea. Tanta gente ha partecipato, compresi Pradè ed Angeloni, mentre sulla parte medica il dottor Pengue per le esigenze dei giocatori sul recupero. Eduardo Miano, specialista di manto erboso, con i nostri consulenti esterni ha dato tanto su quella parte lì. Poi vorrei ringraziare la squadra di Mediacom, e la sorella di Rocco, ma anche una serie di dirigenti (li nomina, ndr). E poi la task force della famiglia Fiorentina. Ma anche la famiglia Guicciardini, Corsi e Salviati, e chi ha aiutato nelle trattative. Quindi nomino lo studio Chiomenti, e chi ha lavorato ogni giorno con Elena Covelli. Poi un grazie a tutta la famiglia Commisso, tutti questi danno una bellissima vetrina alla nostra squadra. Vorrei raccontare una situazione particolare, ma che si deve capire: quando Rocco ha comprato la Fiorentina, c'era pure un'opzione per i terreni di Campi Bisenzio dove in passato i Della Valle volevano fare il centro sportivo. Un budget totale di 30 milioni... Quando abbiamo iniziato ad arrivare in questa zona, uno spettacolo, si è iniziato da 70 milioni, arrivati poi per vari motivi a 85. Di questo Rocco, Catherine e Giuseppe, voglio veramente ringraziarvi. Tante volte al telefono chiedo al telefono cose a Rocco, di spendere milioni per questo progetto o per quell'altro giocatore. Il popolo viola è fortunato ad avervi come proprietari. Sono dispiaciuto di non avere i nostri tifosi qui con noi, volevamo fare una grande festa ma non è possibile. Sono però in cima alla nostra piramide, e ringrazio i rappresentanti delle due associazioni (Pucci e De Sinopoli di ACCVC e ATF, ndr) presenti qui oggi. Sono dispiaciuto invece che non ci sia lo stesso entusiasmo e la sicurezza di poter migliorare il sistema calcio italiano. Non ho trovato lì la stessa unione che abbiamo qui, le istituzioni politiche e sportive continuano ad ostacolare chi come noi vuole investire, rendendo irrealizzabile qualsiasi sforzo e sogno di avere la Fiorentina che Firenze merita. Siamo stati a Londra e anche in Spagna per vedere altri centri sportivi, speriamo di aver fatto il più bello d'Europa". Un paio di battute in inglese anche di Giuseppe Commisso, che ribadisce il suo orgoglio per aver regalato il Viola Park a tutti i tifosi della Fiorentina.
12.07 - Prosegue Joe Barone, dg della Fiorentina: "Sono emozionato per questo progetto, per questo cammino. Vorrei chiamare qua davanti Catherine e Giuseppe Commisso, oltre ai tifosi che sono presenti perché ho una cosa per tutti voi. Questa è la dedica della famiglia Commisso e mia". Il dirigente quindi mostra una maglia celebrativa della Fiorentina in cui si legge "Viola Park, dedicato al popolo viola".
12.02 - Prende la parola il sindaco, Francesco Casini: "Non posso nascondere che siamo felici di essere qui, in un momento come questo, di grave crisi pandemica ed economica. Questo è più di un'inaugurazione di un cantiere, è un segnale di speranza e fiducia per il futuro. Questo investimento da oltre 75 milioni rappresenta probabilmente il più grande che ci sia mai stato qui, sicuramente tra i più importanti attualmente nel territorio fiorentino. Un grande orgoglio per questo grande momento, col primo albero inauguriamo un patrimonio della storia viola e ne siamo parte attiva. Da quando sono iniziate le discussioni è passato un tempo molto rapido, eccellente per il nostro paese. Potrei considerarli tempi europei e, se il presidente mi permette, forse anche statunitensi. Quando si arriva in fondo al percorso si ha la sensazione che non ci siano ostacoli, ma sono stati numerosi. Ha premiato il gioco di squadra straordinario. Tutti gli enti chiamati ad intervenire hanno lavorato di squadra per risolvere le varie questioni sollevate e raggiungere il traguardo. Ringrazio il team di architetti coordinati da Casamonti, davvero di alta professionalità. Bagno a Ripoli è un territorio di grande opportunità, ma che richiede attenzione al paesaggio e all'ambiente, siamo in un angolo preziosissimo della nostra Toscana. Qui le colline si aprono sul Chianti, a sole 4 miglia dal centro storico di Firenze... Un territorio di grande livello che aveva bisogno di un progetto di alto livello, che la Fiorentina è riuscita a realizzare".
12.00 - Prende il via, in perfetto orario, la conferenza stampa. Presenti il presidente viola Rocco Commisso, il dg Joe Barone, l'architetto Marco Casamonti ed ovviamente il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini.
11.55 - Giornata storica per la Fiorentina, dato che alle ore 12 sarà dato ufficialmente il via ai lavori per la costruzione del Viola Park, futuro centro sportivo della società viola e vero e proprio gioiellino architettonico-naturalistico, secondo quanto mostrato. Segui le varie tappe dell'inaugurazione con il live di FirenzeViola.it!