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INCONGRUENZE

di Niccolò Santi

Ieri pomeriggio, come presumibile, Stefano Pioli ha deciso di schierare tra i titolari Bruno Gaspar, al fine di preservare da eventuali rischi post-infortunio l’altro terzino, Vincent Laurini. Le preferenze del tecnico emiliano sono però ormai arcinote, con l’ex Empoli - di consueto - gerarchicamente in vantaggio sul portoghese. A rigor di ruolo, d’altronde, Laurini è stato oggettivamente l’unico finora ad aver risposto ‘presente’ quando chiamato in causa, contrariamente a quanto fatto dal lusitano.

Ma, al netto di ogni aspettativa, c’è da  riconoscere come la partita di Gaspar sia stata quanto meno più convincente rispetto a quella dei suoi compagni di reparto. Non fraintendiamoci: nessuno ha parlato di una prestazione soddisfacente. Al contrario, in pochi si sono salvati dal pareggio contro la SPAL, su tutti il solito Federico Chiesa. Ma un dato di fatto c’è, ed è anche incoraggiante se vogliamo, in quanto trattasi di cosa non da poco aver (forse) trovato un degno sostituto a Laurini

Il vero tallone d’Achille di Gaspar, tra l’altro, sembrava essere - almeno attenendosi ai fatti - la famigerata fase difensiva, e, riflettendoci, questo è un dato certamente singolare, poiché per definizione il terzino è prima di tutto un difensore. Contro la formazione di Leonardo Semplici, però, l’ex Vitoria Guimaraes ha saputo paradossalmente gestire meglio proprio la fase di rientro. Per quel che riguarda Gaspar, la sfida di Ferrara ha dunque messo in luce qualche incongruenza, da un certo punto di vista anche lieta.