INGAGGI A 50 MILIONI: L'ULTIMA VOLTA CON PRADÈ-MONTELLA
L’immancabile (e utilissimo) specchietto riassuntivo che ogni anno offre nei primi giorni di settembre La Gazzetta dello Sport a proposito del monte ingaggi dei 20 club di A permette, anche in questa stagione, di trarre già oggi le prime conclusioni su quello che è stato l’operato di Daniele Pradè nel corso di questa estate e su quello che è l’indirizzo che la nuova proprietà viola ha intenzione di dare in vista dei prossimi anni. Due sono i dati che balzano all’occhio guardando quello che è il tetto salariale lordo della Fiorentina versione 2019/2020: rispetto all’anno scorso gli stipendi sono cresciuti di circa 13 milioni (il totale degli stipendi dei calciatori è passato da 37 milioni lordi ai circa 50 attuali) e per la prima volta dopo cinque anni, il club viola è tonato a toccare quota 50 milioni per il suo monte ingaggi (Pradè, una settimana fa, ha parlato di "circa 60 milioni" comprendendo - probabilmente - anche il salario di Montella e il suo staff più alcuni rinnovi di contratto ancora da ratificare).
L’ultima volta che lo aveva fatto era stato nell’agosto del 2014 (lì addirittura si arrivò a quota 59), quando lo stesso Daniele Pradè varò la terza (e ultima) Fiorentina di Vincenzo Montella, che al termine di quella stagione (che portò in dote un quarto posto, una semifinale di Europa League e una di Coppa Italia) fu esonerato dalla famiglia Della Valle. Da quel momento, complice la spending review messa in atto dalla precedente proprietà, prima per mano dello stesso Pradè nella stagione successiva poi con il massiccio “contributo” dell’ex dg Corvino, il monte ingaggi è progressivamente sceso passando da 59 milioni prima a 47 (ultima stagione di Pradè a Firenze) e poi con l’arrivo del dirigente salentino a 42 (seconda e ultima annata di Sousa in viola) fino a toccare quota 35 e 37 nella passata stagione (biennio di Pioli), dove nel 2018 si è toccato un impercettibile segnale di rialzo che non è però coinciso con gli obiettivi sportivi del club, che si è salvato all’ultima giornata di campionato.
Ciò che però - nonostante l’evidente scarto economico con la scorsa stagione, ovvero 13 milioni di stipendi in più - resta immutato rispetto al settembre 2018 è la posizione del monte ingaggi viola all’interno del panorama della Serie A. Nonostante gli investimenti pesanti (Ribery su tutti) e i rinnovi di contratto portati a termine (Dragowski), quello della Fiorentina resta l’ottavo tetto salariale del campionato italiano, la stessa posizione occupata un anno fa. Davanti ai viola restano, oltre all’inarrivabile Juventus, l’Inter, la Roma, il Milan, il Napoli, la Lazio e l’ambizioso Torino, che però è stato pronti-via rispedito a casa in Europa League. Viola, dunque, ottava forza del campionato? Al campo l’unica vera sentenza.
Questo l'elenco degli ultimi tetti-stipendi in casa Fiorentina, con i protagonisti dell'annata:
Monte ingaggi 2019/2020: 50 milioni (ds: Pradè | allenatore: Montella)
Monte ingaggi 2018/2019: 37 milioni (dg: Corvino | allenatore: Pioli-Montella)
Monte ingaggi 2017/2018: 35 milioni (dg: Corvino | allenatore: Pioli)
Monte ingaggi 2016/2017: 42 milioni (ds: Corvino | allenatore: Sousa)
Monte ingaggi 2015/2016: 47 milioni (ds: Pradè | allenatore: Sousa)
Monte ingaggi 2014/2015: 59 milioni (ds: Pradè | allenatore: Montella)