INSUA, Va a mille in Turchia
Fonte: La Nazione
FU COSÌ VICINO a Firenze, che ad un certo punto c’è chi giura d’averlo visto davanti alle porte della città, indeciso sul da farsi. Entro? Non entro? Lunghe riflessioni, estenuanti tira e molla, poi la parola fine alla telenovela. Non entro. Quello di Emiliano Insua è stato il grande tormentone di un’estate, fatto di voci, incontri, cifre, rilanci, strette di mano, quasi annunci e, dulcis in fundo, fumate nere. Ma mica con tutti, però. Perché dalle rive del Mersey, sponda Liverpool, si è spostato a pochi passi dal Bosforo, con la maglia del Galatasaray. Già, Turchia, alle porte d’Oriente e nel retrobottega del calcio che conta davvero.
LUI COME MISIMOVIC, altra hit dell’estate di mercato viola, hanno scelto i giallorossi del quartiere Galata per ambizioni calcistiche ed accordi economici. E se le seconde sono state ben soddisfatte, da ingaggi netti ben al di sopra di quelli che la Fiorentina avrebbe potuto garantir loro, le prime stentano a decollare. Perché il terzino sinistro argentino, ruolo ora sempre discusso e dibattuto all’ombra del Cupolone, vuoi perché Pasqual non ingrana, vuoi perché Felipe in quel ruolo è adattato e Gulan riserva fatta di tante promesse e poche certezze, naviga ora a metà della Super League turca. Nove punti in cinque partite sono sempre meglio che due in quattro, ma sempre pochi se l’asticella di inizio stagione del Galatasaray recitava ‘scudetto’. Tre vittorie e due sconfitte in questo scorcio di campionato, solo due però le gare giocate dal pallino di Corvino: il 13 settembre, nell’1-0 casalingo con il Gaziantespor; il 18 settembre, nella vittoria per 1-0 in casa del Bucaspor.
CENTOTTANTA minuti, un giallo, ma voti altissimi in pagella per Insua, che in Turchia convince e non poco. Ed il Galatasaray spera, con lui, di risalire presto la china in una stagione iniziata con il piede sbagliato. Magari, in quei caldi e torridi giorni d’estate, avergli teso una mano alle porte di Firenze, non sarebbe stato poi un’errore così grossolano.