INTERMEZZI PERICOLOSI
In principio fu galeotto l'invito a cercarsi una nuova squadra. Anche se i precedenti sono tra loro diversi, come le vicende personali, non è la prima volta che il finale di stagione si trasforma, per la Fiorentina, in una lenta e svilente agonia. Capitò a Prandelli, ormai quasi dieci anni fa, in quello che fu il primo di una lunga lista di addii non propriamente sereni. Cosa accadde a quella Fiorentina eliminata dal Bayern di Monaco in Champions League ricorda da vicino il calo della squadra allenata da Sousa quando ancora una squadra tedesca, il Borussia Monchengladbach, chiuse la campagna europea nel 2017. Ma se Prandelli fu semplicemente invitato a guardare altrove, il tecnico portoghese viveva già da tempo l'insolita posizione del separato in casa che Pioli ha invece avvertito tutta insieme, a ridosso delle sue dimissioni.
Incertezze, tensioni e periodi transitori che non hanno mai fatto bene a nessuna squadra, dell'era Della Valle che ci fosse Mihajlovic nel suo primo anno fiorentino o ancora il serbo, oltre a Rossi e Guerini, nell'anno successivo. O lo stesso Montella una volta eliminato da Siviglia e Juventus nelle rispettive coppe. Momenti in cui società, e quindi proprietà, hanno preferito rimandare al termine della stagione interventi e correzioni, rinviando solo all'anno successivo la ricostruzione. Intervalli nei quali il più delle volte la squadra si è distratta, magari perchè già travolta dalle voci di mercato, senza che la società facesse quadrato o intervenisse. Quasi che poi i risultati sul campo fossero semplice specchio di atteggiamenti a più ampio raggio.
Veri e propri intermezzi emotivi già vissuti ma quasi mai utili (basterebbe ricordare i giovani perduti nell'interregno tra Pradè e Corvino come nel caso di Zaniolo) e che però oggi sembrano nuovamente di moda visto l'ennesimo procrastinare a fine anno operato dalla proprietà dopo la settimana dei confronti. Un perseverare che apparirebbe persino diabolico se non fosse che, almeno questa volta, il passaggio da un ciclo all'altro è comunque condiviso con lo stesso tecnico.