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INVERSIONE DI ROTTA

di Mattia Verdorale

E’ avvenuta un’inversione di tendenza niente male in casa Fiorentina, visibile un po’ a tutti se andiamo ad analizzare le reti fatte e quelle subite. I viola hanno segnato sette gol nelle ultime due partite (tre con la Samp e quattro nell’ultima gara a Verona col Chievo). Basti pensare a quando i viola erano affetti dalla sindrome della “pareggite” e dalla nona giornata alla quindicesima segnarono gli stessi sette gol ma in sette gare differenti. Adesso la rotta sembra, come detto all’inizio, invertita. Perché se la squadra di Pioli ora come ora segna tanto, subisce anche tanto, cosa che prima non accadeva. Nelle stesse sette giornate prese in esame precedentemente la Fiorentina subì proprio sette gol; lo stesso numero di reti le ha prese nelle ultime due giornate.

Un attacco che, anche rinforzato grazie all’arrivo di Luis Muriel, sembra vedere molto più la porta rispetto a prima. Il colombiano ha segnato tre gol in due presenze in campionato (senza contare la partita di Coppa Italia) e per ritrovare un inizio così da parte di un giocatore viola bisogna guardare al lontano 2005 quando il protagonista era Luca Toni. Complice del colombiano in termini di gol è sicuramente Federico Chiesa che nell’ultima gara col Chievo ha trovato la sua prima doppietta in Serie A.

Se prima era finito sotto esame l’attacco per i pochi gol fatti, adesso lo è la difesa per i troppi gol subiti. Ed è un problema considerando che la squadra di Pioli non riesce a trovare un equilibrio e una coesione di reparti dal punto di vista del rendimento. In queste ultime due giornate non sono mancati di certo i gol, ma quella compattezza difensiva che aveva caratterizzato i gigliati. Pioli, a questo punto, ha bisogno di ritrovare quel muro chiamato difesa che ha contraddistinto per solidità i viola nelle prime giornate. Quando la Fiorentina aveva una difesa da Champions con il terzo miglior reparto difensivo della Serie A. I numeri parlavano chiaro: nove gol subiti nelle prime undici giornate di campionato.


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