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ITALIANISSIMO O PROFILO INTERNAZIONALE? IL DILEMMA ANCHE PER IL DS

di Luciana Magistrato

Italiano o straniero? Il tormentone in casa fiorentina è destinato a durare ancora qualche giorno, se non settimane, anche se con la partenza di Rocco Commisso ci si aspettava forse qualche certezza in più sul futuro. E il dubbio non riguarda più solo l'allenatore, con l'ago della bilancia che dagli italianissimi Sarri, Spalletti (sondati nei mesi passati), De Zerbi e Gattuso si è spostato verso un profilo più internazionale -Fonseca, Tedesco e Garcia in particolare- ma anche per quanto riguarda il direttore sportivo.

Se infatti fino a qualche tempo fa l'umbro Roberto Goretti, ex del Perugia con grande fiuto per i giovani, sembrava in pole per affiancare e completare le caratteristiche di Pradè (che in realtà deve ancora annunciare il suo rinnovo), ora sembra prevalere anche per il dirigente la linea internazionale, con il pensiero che va subito ad Eduardo Macia, per ricostruire con il dirigente romano l'ex coppia del passato.

Il primo, certo meno conosciuto ai più ma molto apprezzato nell'ambiente, ha in realtà una lunga esperienza pur "monogama" grazie come detto al suo fiuto per i giovani e le plusvalenze ma anche al lavoro sul campo, con un'attenzione anche a creare patrimonio e costruire un progetto a lunga durata. Oltre ad aver portato tanti giocatori in Nazionale dalla B (Spinazzola, Conti e Mancini su tutti), il dirigente è amante del calcio e degli allenatori brillanti, tant'è che per il suo Perugia aveva adocchiato qualche anno fa anche De Zerbi e l'ex compagno Italiano poi esploso nello Spezia.

Per lo spagnolo- amatissimo a Firenze -si tratterebbe invece di un ritorno a casa, dopo quattro stagioni in viola, mentre le sue avventure successive tra Betis, Leicester e Bordeaux non sono state lunghissime. Negli ultimi mesi era consulente di fondi a caccia di un club da comprare. Grande conoscitore di calcio internazionale grazie anche a collaboratori fidati, dalla segretaria Vicki dall'agenda infinita all'osservatore per il nord Europa.

Insomma di Macia non c'è niente da raccontare che non si conosca già e il suo curriculum parla da solo, anche se in realtà sarebbe l'ennesimo ritorno in casa viola. E a dirla tutta i cavalli di ritorno negli ultimi anni hanno avuto poca fortuna alla Fiorentina: da Corvino e Montella prima a Pradè, Prandelli, Badelj, Rosati e Borja Valero poi e un po' d'aria fresca non farebbe male. La corsa sembra tra i due, sperando che la scelta sia fatta in base ad un progetto e non per compiacere la piazza, anche se il dubbio-ds non sarà certo il primo ad essere sciolto.