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ITALIANO E LE PREOCCUPAZIONI MALE INTERPRETABILI

di Niccolò Santi

La Fiorentina fra poco meno di tre ore si troverà faccia a faccia col Braga per la partita sinora più importante della stagione. La parola d’ordine in Portogallo sarà necessariamente "concretezza", sia per provare a superare l'annosa questione della sterilità offensiva, sia per guardare al ritorno con maggiore ottimismo. Senz’altro quello più o meno celato dal tecnico Vincenzo Italiano, in conferenza stampa, alla vigilia della sfida: "L’andata la giochiamo fuori e l’obiettivo è dare un senso alla gara di ritorno"

Non una dichiarazione da poco, visto che potrebbe leggersi come una sconsolata presa di coscienza della forte insidia sottaciuta dal match di oggi. Tuttavia la reale interpretazione delle pavide esternazioni di Italiano dovrebbe rispecchiarsi proprio nell’incapacità della sua squadra di trovare la rete, infatti l'allenatore ha poi aggiunto: "Purtroppo non concretizzare quanto costruiamo non ci permettere di ribaltare il risultato, quando siamo sotto". L'obiettivo, insomma, è (anche) quello di ribaltare un trend fastidioso.

La Conference League può essere la competizione giusta per farlo, basti pensare che nelle gare internazionali quest’anno la Fiorentina vanta un attivo di 9 gol (16 siglati, 7 subìti); in Serie A, al contrario, i viola lamentano una passivo di 6 reti (23 segnate, 29 incassate). Senza dimenticare che in coppa gli attaccanti gigliati viaggiano al doppio della velocità, inanellando 1,2 centri a partita rispetto agli 0,6 di media in campionato. I presupposti ci sono, la palla passa alla Fiorentina per il crocevia della stagione.