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ITALIANO E UN FUTURO IN BILICO. COSÌ COME JURIC

di Giacomo A. Galassi

Fiorentina-Torino sarà anche Vincenzo Italiano contro Ivan Juric. Così diversi, così simili. Cresciuti entrambi come centrocampisti, hanno fatto del ruolo di allenatore una sorta di missione: talmente ossessionati da non pensare ad altro durante la settimana. Il modo di agire è diverso, almeno pubblicamente: Italiano è più pacato e raramente cerca lo scontro, Juric invece non le manda a dire e a più riprese è arrivato a lanciare messaggi diretti nei confronti della proprietà o di qualche giocatore (ultimo in ordine di tempo Radonjic).

Ma sono entrambi esponenti di un nuovo modo di allenare che ormai ha preso piede in Italia e in Europa: fanno del pressing una delle loro caratteristiche fondamentali, anche se l'attuale tecnico viola è più propenso all'attacco rispetto a quello granata. Entrambi condividono però una situazione sul futuro ancora un po' nebulosa. Quella di Juric lo è ancora di più di quella di Italiano, perché il contratto scade nel 2024 e queste partite serviranno a lui e al Torino per capire se andare avanti insieme dopo tre anni tra alti e bassi.

Per Italiano il discorso è un po' diverso, perché seppure anche la scadenza con la Fiorentina sia nel 2024, il club viola ha un'opzione per rinnovare di un ulteriore anno. Questo però non vuol dire che le parti non si sederanno ad un tavolo a fine stagione, ma probabilmente già in questo gennaio per decidere le strategie di mercato ma anche se andare avanti e soprattutto come farlo. Dalla Fiorentina filtra la volontà di andare avanti insieme, ma dopo tre anni a Firenze è tempo di fare un bilancio, con altri tre punti raccolti domani sera al Franchi lo si potrà fare con il sorriso sulle labbra.