JAVI MARTINEZ APRE IL DILEMMA PULGAR: LA VIOLA ORA RIFLETTE
Nel calcio, ormai è una legge arcinota, l’ultima parola è sempre quella del giocatore. Che si tratti di allungare un contratto o di intraprendere una nuova avventura, l’unica opinione che conta è sempre quella del diretto interessato. Ecco perché nel caso di Javi Martinez e della Fiorentina la sensazione - racconta radiomercato - è che l’affare tra lo spagnolo e il club viola possa alla fine andare in porto: il centrocampista ha dato la sua disponibilità a sedersi ad un tavolo con la società di Commisso per discutere del suo ingaggio (convinto della bontà del progetto tecnico) mentre per il Bayern Monaco non sembrano esserci particolari problemi ad affrontare il tema relativo alla cessione del classe ’88, in costante filo diretto con Ribery. Tutto facile, dunque? Non proprio.
L’eventuale approdo di Martinez in viola aprirebbe infatti un fronte di riflessione più ampio, ovvero quello relativo alla gestione di un altro calciatore in tutto e per tutto identico allo spagnolo: Erick Pulgar. Non è un mistero che, per caratteristiche, il mediano del Bayern sia quasi un’esatta copia del cileno, un interditore dai piedi più che buoni in grado anche di fare il playmaker. E l’eventuale arrivo dell’ex Bilbao potrebbe coincidere anche con la partenza del regista, arrivato appena un anno fa dal Bologna per un esborso di oltre dieci milioni di euro ma reduce da una stagione in cui non ha più di tanto brillato. Il “salto di qualità” al quale Pulgar aspirava dopo tanti anni al Dall’Ara, all’ombra del Franchi non è arrivato e ad eccezione di alcune giocate di rilievo (su tutti l’assist a Lirola contro l’Atalanta), i 7 gol tutti su rigore e gli 8 assist (molti dei quali da corner) la sua annata è stata perennemente in chiaro-scuro.
Non è forse un caso che da qualche settimana sul conto del cileno si siano fatte sentire alcune sirene di mercato provenienti dalla Spagna, dove in particolare sulle tracce del numero 78 viola ci sarebbe il Real Betis di Pellegrini, cileno come Erick e da sempre grande estimatore del centrocampista. Margini per una trattativa sembrano esserci, nonostante il divario iniziale tra domanda e offerta: la Fiorentina (che in ogni caso non sembra convinta di volersi privare del giocatore, specie dopo l’addio di Badelj) punta infatti a fare plusvalenza e a guadagnare almeno 10-15 milioni di euro dalla cessione del mediano mentre per il momento il club biancoverde si è fermato a poco più di 7. Un divario che a lungo andare sembra superabile ma che per ora ha fermato la trattativa, in attesa di capire se valga o meno la pena disfarsi dopo solo una stagione di un calciatore acquistato con un esborso dalla doppia cifra. Il Bologna, nel frattempo, osserva speranzoso, visto che se l’affare Viola-Betis andasse in porto i rossoblù avrebbero diritto ad incassare il 10% della cifra destinata a Commisso.