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JOSIP E L'AUTOCRITICA

di Tommaso Loreto

Arrivano un po' da tutti i quotidiani in edicola, ricostruzioni più approfondite di quanto capitato ieri in aeroporto, a Cagliari. Un gruppo di tifosi viola, tra i quali qualcuno apparso in condizioni fin troppo euforiche (alcune testate hanno parlato di tifosi ubriachi, idem la Fiorentina nella sua ricostruzione, ma nessuno crediamo abbia fatto un alcol-test ai sostenitori presenti), una volta incrociata la comitiva viola ne avrebbe approfittato per caricare la squadra in vista di venerdì, complimentarsi della vittoria e chiedere qualche gadget di ricordo (maglie, felpe, ecc.ecc. con Gomez che, per la cronaca, ha tranquillamente donato una felpa).

Nei confronti di Ilicic, poi, sarebbero partiti incitamenti a fare meglio (in particolare proprio venerdì quando arriverà la Juventus) tanto da dare vita a un diverbio tra lo sloveno e i tifosi stessi. In particolare Aquilani e Tomovic avrebbero allontanato Ilicic per evitare situazioni spiacevoli, con l'ex Palermo che inizialmente avrebbe cercato il confronto diretto prima di essere allontanato. Un diverbio, perciò, senza che alla fine gli animi di surriscaldassero ulteriormente. Un diverbio che, però, ancora una volta mette in mostra crepe nel rapporto tra il giocatore e la tifoseria oltre a un atteggiamento per niente cambiato nonostante anche un richiamo societario (con tanto di confronto prolungato nel segreto del centro sportivo) che deve aver lasciato ben poco convinto Ilicic.

In effetti, a pensarci bene, che Ilicic fosse un po' allergico alle scuse ce n'eravamo accorti. Non quelle mai arrivate per un gesto un po' polemico avvenuto a Milano dopo il gol al Milan, bensì per quelle molto "forzate", arrivate con oltre 4 giorni di ritardo dopo l'invito a fare silenzio mostrato in occasione della gara con il Napoli. "Se devo chiedere scusa, posso anche farlo..." aveva sussurrato, scuro in volto, lo sloveno in un'intervista al sito ufficiale viola. Quasi a far intendere che, di autocritica, il buon Josip non aveva intenzione di farne.

Concetto ribadito anche ieri a Cagliari, perciò, per un calciatore che evidentemente non accetta di buon grado che qualcuno lo inciti a fare meglio. O forse semplicemente non accetta che si attenda di più da lui. Un professionista pagato fior di euro che, oggi, preferisce non gestire le pressioni e cercare subito il confronto con un tifoso che (spendendo di tasca propria) ha dedicato 48 ore a un viaggio in Sardegna per veder giocare la Fiorentina. Un calciatore che, dunque, crede di aver fatto sempre il proprio dovere e di non meritare nemmeno troppe critiche.

Senza entrare nel merito della vicenda (anche sugli aspetti comunicativi e gestionali di quanto accaduto, che riguardano esclusivamente la società) e sorvolando su morali legate al mondo del calcio, dei tifosi, o dei media (che comunque hanno riportato quanto accaduto fornendo anche la versione ufficiale della società viola, come accaduto su queste pagine) è indubbio che Ilicic non abbia ben chiaro cosa significhi un po' di sana autocritica.