JOVIC, FESTA COL SORRISO: ORA UN 2023 DA PROTAGONISTA
Se sarà un compleanno passato col sorriso sulle labbra solo la compagna, gli amici e i parenti di Luka Jovic potranno saperlo fino in fondo. Soltanto loro, infatti, sanno quale sentimento alberga in questi giorni nella testa dell’attaccante serbo, che oggi festeggia per la prima volta la ricorrenza della sua nascita a Firenze. Venticinque anni che hanno fin qui raccontato una carriera a tratti stellare per il numero 7 viola, punta di diamante di un Eintracht capace di arrivare ad un passo dalla finale di Europa League nel 2019, ma anche di alcuni periodi bui coincisi con la lunga e sfortunata parentesi vissuta con la maglia del Real Madrid.
In effetti, a pensarci bene, quello celebrato oggi da Jovic non può non essere un compleanno felice. Primo perché il giocatore si è da poco messo alle spalle il suo secondo Mondiale in carriera (al di là di com’è andato quello in Qatar, appena 35’ in tutto, resta in ogni caso un traguardo più che prestigioso che non tutti nel proprio curriculum possono vantare) e poi perché in riva all’Arno, a dispetto di un rendimento ancora sotto le aspettative, il classe ’97 ha ritrovato con una timida regolarità la via del gol. Sette in tutto, su ventidue presenze e 1.104’ giocati, sono state le reti siglate dal talento nato a Bijeljina (in Bosnia) venticinque anni fa esatti.
Una media di un sigillo ogni 158’ (oltre una partita e mezzo, di fatto) che non può e non deve certo soddisfare né l’attaccante né tanto meno la Fiorentina, che su Jovic ha scelto di investire in estate garantendo alla punta un ingaggio di 2,5 milioni e la possibilità, nel 2024, di prolungare l’accordo coi viola per altri due anni. Ecco perché, dopo una prima parte di stagione in chiaro-scuro e una serie di amichevoli senza gol, il 2023 dovrà obbligatoriamente essere diverso per il glaciale Luka, elemento sul quale tanto Italiano quanto il suo staff (a proposito, auguri anche al vice Niccolini che a sua volta oggi festeggia il compleanno) credono ancora con decisione.