JUVE-FIORENTINA, La febbre del sabato sera
In testa un solo pensiero: sabato pomeriggio, ore 18, Stadio Olimpico di Torino, Juventus-Fiorentina. Non c'è nazionale e qualificazione ai mondiale che tenga. A Firenze il pensiero vola già alla Partita. Mai come stavolta la sfida con i bianconeri ha il sapore di una gara particolare. Non solo per l'ormai storica rivalità, ma anche e soprattutto, finalmente, per la classifica. E' scontro diretto vero, e come tale viene vissuto.
Ma come si avvicinano le due squadre all'appuntamento? In casa viola regnano le certezze. Il modulo non si discute, così come l'idea di gioco e gli uomini "base". Si fanno forti però i dubbi sulla presenza o meno di Juan Manuel Vargas. Il peruviano tornerà a disposizione di Prandelli solo nella giornata di venerdì, ed è quindi giusto domandarsi se il tecnico di Orzinuovi stia pensando ad una soluzione aternativa. Già, ma quale? La pazza idea è il trio delle meraviglie: Gilardino, Jovetic e Mutu insieme, dall'inizio. Difficile però che Prandelli si lasci andare a tale azzardo. Più probabile vedere Marchionni a sinistra con Santana che tornerebbe padrone della fascia destra. C'è poi la candidatura di Gobbi, che verrebbe spostato in avanti per far spazio a Pasqual nel ruolo di terzino.
L'altro dubbio riguarda la fascia destra di difesa. Comotto o De Silvestri? Il laterale ex Lazio è impegnato con l'Under 21, con la quale metterà sulle gambe minuti importanti alla ricerca della migliore condizione fisica, e questo potrebbe influire sulle scelte del mister. Il ballottaggio, comunque, è aperto, e verrà risolto solo nelle ultimisse ore.
E la Juventus, come sta? Non benissimo. Nel bel mezzo di un cambio al vertice societario - curiosità, proprio come i viola qualche settimana fa - i bianconeri vengono da una serie di risultati negativi, che hanno spinto John Ellkan a parlare senza mezzi termini di "delusione". Marchisio è fermo ai box, e ci resterà per almento 40 giorni dopo l'operazione al menisco. Del Piero non si è mai visto, e Fabio Cannavaro, tra un pinzatura d'ape ed una polemica sul doping, rischia di arrivare alla sfida sovraccarico di stress.
E poi? E poi c'è Filippo Melo. L'ex mediano di casa gigliata, passato in estate ai nemici storici per la clamorosa cifra di 25 milioni, non se la passa per niente bene. Sommerso di critiche per le prestazioni offerte ultimamente, condite da grossolani e decisivi errori, è alle prese ora con un problema muscolare che mette in dubbio la sua prestazione contro gli ex compagni. Insomma, potrebbe passarsela meglio. Ma non è finita qua. C'è la grana Amauri. Il bomber brasiliano non segna da 7 mesi ed è lontano parente di quello ammirato a Palermo o nella prima stagione juventina. Infine la questione modulo. Il 4-3-1-2 non convince più Ciro Ferrara, che sta meditando un passaggio al "fiorentino" 4-2-3-1. Ovvio, anche alla Juve c'è qualcuno che sta bene. Benissimo, anzi. Vincenzo Iaquinta, protagonista di un avvio di stagione travolgente è al momento la più grande certezza bianconera.
Insomma, tra dubbi e certezze, Fiorentina e Juventus iniziano il cammino verso la grande partita. La sensazione, forte, è che i viola possano davvero giocarsela alla pari, gettando in faccia alla Vecchia Signora l'allegria e la sicurezza che questa squadra porta con sè, proprio ora che la, a Torino, tanto allegri non sono. La febbre si alza, piano piano. Infondo, Juventus-Fiorentina è già iniziata.