KEAN, VAI A TEMPO! TROPPI FUORIGIOCO PER IL BOMBER VIOLA
I tifosi della Fiorentina ricordano ancora bene gli episodi che hanno impedito alla squadra gigliata di conquistare la nona vittoria consecutiva. Dai presunti rigori non concessi su Gudmundsson al tiro alto di Cataldi in contropiede, c’è però un episodio che non è passato inosservato: il gol di Kean contro il Bologna. L’attaccante, freddo davanti a Skorupski, non ha fallito. Ma c’è una particolarità: come già accaduto più volte in questa stagione, Kean era partito in fuorigioco. Si è trattato di una questione di centimetri, certo, ma sono proprio episodi come questi – e il loro esito – a poter decidere scontri diretti, vittorie o addirittura una stagione intera. Ma perché la Fiorentina, e in particolare Kean, si trovano così spesso in situazioni di offside?
Una questione di tempo
Proprio ieri, Kean ha pubblicato il suo primo album musicale, Chosen. Con questo lavoro, l’attaccante/rapper della Fiorentina si racconta attraverso la musica, dopo averlo fatto in campo. Chiunque lavori nel mondo della musica sa quanto il tempo sia cruciale. Chissà se questa passione possa aiutare Kean a domare il “tempo” anche sul campo, partendo in posizione regolare. Nel primo terzo di campionato, il numero 20 viola ha collezionato ben 24 fuorigioco, il dato più alto attribuibile a un singolo giocatore in Serie A. Certo, Palladino non gli consiglierà di fare esercizi di solfeggio per andare a tempo, ma se l’ex Juve riuscisse a correggere questo fondamentale, farebbe quel passo in più per avvicinarsi ai bomber più spietati d’Europa.
Una questione di atteggiamento
Non è solo un problema di Kean: l’intera Fiorentina è la seconda squadra con più fuorigioco in Serie A, dietro solo all’Inter. Con 36 fuorigioco totali – di cui la maggioranza attribuibili al numero 20 – i viola mostrano un cambiamento radicale rispetto alla scorsa stagione, quando chiusero al dodicesimo posto in questa speciale classifica, al pari di Milan e Udinese. Questa Fiorentina, più verticale e aggressiva, punta su Kean come freccia principale per colpire le difese avversarie. Un atteggiamento che fino a questo momento ha contraddistinto il primo terzo di campionato. Tuttavia, se da un lato il gioco di Palladino esalta Kean in campo aperto, dall’altro lo porta più spesso in fuorigioco, proprio per il tipo di movimenti richiesti, un rischio calcolato insomma. Kean ha tutte le qualità per trasformare questa sua tendenza in un’arma ancora più efficace: migliorando i tempi di inserimento, potrebbe ridurre sensibilmente i fuorigioco e diventare ancora più decisivo. Dopotutto, nel calcio moderno, anche pochi centimetri possono fare la differenza tra un gol annullato e una vittoria conquistata.