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KEIRRISON, Una meteora nell'orbita gigliata

di Tommaso Loreto

Di lui ricorderemo soprattutto due cose: l'arrivo inaspettato come un fulmine a ciel sereno dopo i sogni notturni su Cassano, e quel nome influenzato dalle "porte della percezione" di morrisoniana memoria. Keirrison de Souza Carneiro, nato a Durados in Brasile il 3 dicembre del 1988, è stata la meteora del 2010 fin qui vissuto  nell'orbita gigliata. Tanta curiosità al suo arrivo, altrettanta nel giorno del suo addio ufficiale. Meteora o occasione sprecata? Solo il tempo potrà dirlo.

Per adesso, la storia europea di Keirrison non è propriamente costellata di grandi momenti esaltanti. Girato in prestito al Benfica di Rui Costa dopo un acquisto oneroso del Barcellona. Poco spazio, ma tante promesse. Fino all'operazione lampo con la Fiorentina arrivata poche ore dopo la marcia indietro di Cassano. Da allora qualche presenza, due reti contro Lazio e Inter che sono valse altrettanti pareggi, ma anche tanti palloni mai raggiunti a fronte degli anticipi degli avversari.

Di Keirrison, si diceva quasi come se fosse il "Pippo Inzaghi" del Brasile. Una sorta di rapace d'area di rigore in grado di trovare sempre il giusto pertugio. E, in effetti, nelle due realizzazioni in maglia viola proprio questa dote sembra spiccare a fronte di due conclusioni sotto porta. Il resto, però, è un po' tutto da rivedere. Movimenti inclusi. Adesso, per Keirrison, molto probabilmente il ritorno in patria al Santos dove, forse, sarà più semplice tornare quella scarpa d'oro che Corvino aveva presentato nel suo primo giorno in viola.