KOUAME, LA LEGGE DEI GRANDI NUMERI E LA MEDICINA DI PALLADINO: A CIPRO L'ENNESIMA CHANCE
Si parla di legge dei grandi numeri per convincersi che, prima o poi, una cosa arriverà: sta tutto nella probabilità e nelle prove ripetute. E così, col passare del tempo, la percezione è sempre quella di avvicinarsi a questo determinato evento x. In questo caso, l'evento x riguarda Christian Kouame, un giocatore che, in rapporto ai minuti giocati in questa stagione (ottavo calciatore più impiegato in rosa) non ha dato nulla, o quasi. I dati sotto porta dell'ivoriano sono da deserto del Sahara, ma sono comunque simili a quelli degli anni scorsi. Il problema è che il numero novantanove sembra aver perso, nel corso dei mesi, anche la sua linfa vitale: elogiato da Italiano per l'attitudine da combattente, spogliato anche dell'utilità nel recupero palloni e nei duelli aerei, CK99 perde tutta la sua raison d'être in campo.
Un'involuzione, sul piano dell'utilità per la squadra, di un attaccante 'sgobbone', in senso positivo di quelli che non marchiano il tabellino ma fanno comodo a tutti, allenatori e compagni, che forse si spiega proprio col suo rendimento sotto porta: perché va bene che un attaccante moderno - soprattutto uno con le caratteristiche di Kouame - non può essere giudicato solo dai gol, ma a un certo punto, se uno gioca vicino alla porta dovrà pure avere una relazione con questa. I numeri parlano di 2 reti nelle ultime 45 partite per l'ex Genoa, che nelle recenti uscite si è messo in mostra per un repertorio di errori grossolani che hanno alimentato il malcontento di alcuni tifosi.
Chi non sembra essere scalfito da tutto ciò è il coach, Raffaele Palladino, che continua a somministrare al ragazzo, così come ad altri 'casi' spinosi, la stessa medicina con cui è riuscito a 'guarire' Kean, ovvero la fiducia. Stasera, complice il turno di riposo concesso proprio a Kean, il centravanti sarà lui. E contro l'APOEL, in un contesto come quello della Conference League dove in alcune gare è risultato anche un fattore (a San Gallo, un palo e un assist per Ikone), dovrà dare un impulso. Per Palladino questa è forse l'ultima grossa sfida (a livello individuale) da vincere, in attesa che a gennaio il mercato gli regali un'alternativa valida a Kean: se riuscirà anche a riabilitare Kouame, magari facendo trovare un discreto feeling con la porta a un giocatore che con la rete avversaria ha quasi sempre litigato, potremo iniziare a pensare al tecnico campano come a un re Mida della panchina.