.

L'AFFIDABILE BART

di Tommaso Loreto

Quando Gabbiadini l'ha superato, di testa a tempo praticamente scaduto, Dragowski era tra i più inferociti, tangibile conferma di un carattere che mostra ogni volta che indossa i guanti. La crescita del polacco è stata fino a oggi costante, graduale, certamente non sono mancati alcuni passaggi a vuoto e qualche prestazione incolore, ma il bilancio dopo 24 partite è più che positivo. 

Dragowski è riuscito a regalare una sicurezza non indifferente a una difesa che ha attraversato anche momenti difficili, risultando determinante in più di una sfida grazie a parate provvidenziali e spesso d'istinto. E' forse nella reattività e nell'esplosività che Drago sta stupendo un po' tutti, ma al di là dei singoli interventi è soprattutto la continuità che sta trovando l'aspetto migliore. 

Il portiere sta infatti dimostrando di saper confermare gli exploit degli ultimi tempi (la gara con il Genoa resta la sua prestazione migliore con tanto di rigore parato a Criscito) e anche domenica a Genova ha saputo mettere le giuste pezze nei momenti decisivi. L'uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto. Come sul colpo di testa di Tonelli, nel primo tempo, o sul tiro di Quagliarella nella ripresa, che avrebbero potuto riaprire la gara. Tanto che in una stagione dai tanti alti bassi, naturali per una squadra nuova come la Fiorentina, il più affidabile nel rendimento sembra essere diventato proprio il portiere polacco.