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L'AGO DELLA BILANCIA E IL GRANDE CENTRAVANTI

di Dimitri Conti

La conferma l'ha data Rocco Commisso stesso: con una base solida già presente, la rosa della Fiorentina non ha bisogno di essere rivoluzionata. Meno che mai un reparto d'attacco in cui, al netto di un Sottil che non consideriamo in quanto già di fatto nuovo giocatore del Cagliari (QUI trovate tempi e dettagli economici sulla chiusura dell'operazione), al momento sono presenti ben cinque interpreti: da Kouame fino a Cutrone e Vlahovic, passando anche per i reinventati Ribery e Chiesa, là davanti non sembra esserci ancora il giusto margine - né lo spazio, né le risorse economiche - per poter affondare il colpo su un profilo di alto livello. Il polacco Piatek rimane in pole position nelle menti di tifosi e addetti ai lavori, Iachini in prima battuta, ma diventa difficile poter arrivare a un identikit del genere senza un'entrata significativa in cassa.

L'ago della bilancia per cambiare, o intervenire su questa situazione di stallo, è attualmente in forza alla Fiorentina stessa, e si chiama Federico Chiesa. Con la sua permanenza sempre più in dubbio, il futuro del 25 viola è tornato più che mai tema in auge nel corso delle ultime settimane, ed ha riaperto scenari che parevano leggermente sopiti, con la possibilità di lasciare Firenze che sembra potersi avviare a prendere piede, nonostante un contesto socio-economico che non favorisce una cessione dorata, o quantomeno full cash e alle cifre che richiederebbe Commisso. Il cui arrivo a Firenze, però, potrebbe andare a modificare lo scenario.

Atteso secondo le ultime indiscrezioni in città per metà settimana prossima, il presidente viola - tra le varie questioni ancora irrisolte - ha intenzione di intervenire direttamente anche sulla vicenda Chiesa, tentando di mettere un punto più o meno definitivo, in una direzione o nell'altra. Il suo desiderio più profondo - raccontano - sarebbe quello di riuscire a trattenerlo, con tanto di rinnovo, e renderlo un simbolo della sua Fiorentina, ma la realtà fino ad oggi lo spinge a valutare sempre di più l'opzione cessione, magari abbassando un po' le pretese e accettando contropartite adeguate, come già raccontato su queste pagine. Nessuna prospettiva, però, è da escludere: ciò che sappiamo è che dal destino di Chiesa dipende anche molta della potenza di fuoco che la Fiorentina potrà esercitare sul mercato. Se dovesse partire, poi, inevitabile attendersi l'assalto ad un centravanti di livello.