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L'ALBA DEI NUOVI LEADER

di Tommaso Bonan, Andrea Giannattasio e Luciana Magistrato

Qualche malizioso aveva già pensato che quel colloquio così alla luce del sole tra Stefano Pioli e Matias Vecino prima dell’allenamento di ieri potesse preludere a qualche novità imminente sul futuro dell’uruguagio. Una sorta di opera di convincimento in extremis per l’ennesima pedina destinata a lasciare Firenze, dopo i primi addii eccellenti. Niente di tutto questo però. Perché quella che è andata in scena ieri sulla panchina del Benatti è stata una vera e propria “investitura” da parte del tecnico viola, che ha nominato il centrocampista nuovo leader ed esempio di tutto il mini-gruppo (specie per i più giovani) in attesa che gli altri big si presentino in Val di Fassa. 

Non è un caso infatti che il nome più scandito all’interno del rettangolo verde nelle ultime 48 ore sia stato proprio quello di Vecino (“Matias, andiamo”, “Matias, vieni qua”), un giocatore per il quale Pioli ha sempre avuto una predilezione particolare (la sua permanenza a Firenze diventa fondamentale per la realizzazione del 4-2-3-1) e che questa mattina Giancarlo Antognoni ha citato per primo nel momento in cui ha fatto una rapida conta dello sparuto gruppo viola presente in queste ore nella Fata delle Dolomiti. Che in attesa della nomina del suo nuovo capitano (l'insignito Astori, in arrivo domani, si presenterà in questa nuova veste già martedì) può già contare su un nuovo punto di riferimento.