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L'ALBERO DI NATALE IN ANTICIPO

di Pietro Lazzerini

La sosta, come spesso accade nel calcio, porta consiglio e anche Italiano ha lavorato per provare a sistemare un attacco che ha dovuto fare i conti con i problemi di ambientamento tattico delle due punte a disposizione. Il tecnico viola ha iniziato a provare un nuovo modulo, che preveda due giocatori alle spalle di un'unica punta, tornando al centrocampo a tre che nella sua esperienza, fino al passaggio alla mediana a due per valorizzare le caratteristiche di Amrabat, era un vero e proprio dogma alla pari della difesa composta da quattro interpreti. Proprio mentre la città inizia ad addobbarsi a festa per le prossime feste natalizie, ecco l'idea: l'albero di Natale, il 4-3-2-1

Un modulo che richiama alla mente i fasti del Milan di Ancelotti, esattamente nella settimana che porterà la Fiorentina ad affrontare i rossoneri di Pioli a San Siro. Un modo per esaltare le qualità tecniche e tattiche dei due argentini Beltran e Nico Gonzalez, con Nzola che a quel punto si trasformerebbe nell'unico terminale offensivo, potenzialmente sostituibile con Kouame. Certo, questo modulo comporterebbe un arretramento di Bonaventura che in questo inizio di stagione, schierato sulla trequarti è stato uno dei giocatori più decisivi. Ma Jack può fare la differenza anche come interno al fianco di Arthur, ed ecco perché anche le modifiche sul suo conto non sembrano una bestemmia calcistica ma solo un modo per dare maggiore spazio a chi per ora non è riuscito a imporsi. 

Beltran per molti non è una punta di ruolo. È una posizione che può ricoprire, non ci sono dubbi, ma è chiaro che avendo caratteristiche meno comuni dal classico puntero e più da giocatore capace di legare il gioco, metterlo in condizione di toccare più palla al fianco dell'amico Nico, potrebbe esaltarne il rendimento e trasformarlo in un cardine del futuro. Italiano, che per molti è un integralista del calcio, ha già dimostrato di poter cambiare le proprie idee per far rendere al meglio i suoi giocatori più forti e in forma. Lo ha fatto proprio l'anno scorso con Amrabat, dopo il campanello d'allarme suonato pubblicamente da Bonaventura dopo il Basaksehir in Turchia. Ma lo ha fatto anche dando maggiore libertà d'azione allo stesso Nico Gonzalez, sempre meno esterno puro e sempre più finalizzatore a ridosso dell'area di rigore. Dunque non c'è da stupirsi se dopo mesi di difficoltà al centro dell'attacco, stia ripensando a come cambiare volto alla squadra. 

Per la prima volta ha potuto lavorare proprio con Beltran e Nzola senza dover fare i conti con le convocazioni della Nazionale. E anche grazie a questo particolare ha provato a modificare il loro dispiegamento in campo. Difficile sapere se questo "nuovo" modulo possa già essere pronto per la partita di Milano. Certo è che, come era lecito aspettarsi da un allenatore attento e ambizioso come lui, la sosta gli ha permesso di rivedere i piani per il prossimo futuro. Se questa mossa dovesse portare a una svolta di gioco come successo con le modifiche in corsa viste in precedenza, allora la Fiorentina potrebbe dare un ulteriore sprint a una stagione per il momento assolutamente in linea con gli obiettivi stagionali.